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Un voto contrassegnato da scetticismo e insicurezza

La stampa commenta i tre no dell'elettorato: prudenza, non rifiuto. swissinfo.ch

La stampa svizzera commenta in modo critico i tre no della fine settimana.

L’elettorato elvetico ha respinto l’iniziativa sull’oro eccedentario della Banca Nazionale, il controprogetto del governo e la liberalizzazione del mercato dell’energia.

I giornali svizzeri dedicano ampio spazio al dibattito sull’oro eccedentario e nettamente meno all’apertura del mercato dell’energia elettrica.

Significativo il titolo della Basler Zeitung (BAZ): ha vinto la mentalità da contabile.”Un’idea distruttiva basta per far fallire un’idea visionaria”, scrive il giornale facendo riferimento al no degli elettori al controprogetto del governo sull’oro della Banca Nazionale.

Secondo il foglio basilese, la debolezza del governo, che non ha saputo difendere la Fondazione Svizzera solidale ha permesso al tribuno dell’UDC, Christoph Blocher di irretire i suoi elettori. Scopo dell’iniziativa dell’UDC non era infatti tanto la preoccupazione sul futuro dell’oro eccedentario, quanto piuttosto la morte della Fondazione.

Per quanto riguarda il no alla liberalizzazione del mercato dell’energia, la BAZ è dell’opinione che lo scetticismo ha prevalso sul coraggio di aprirsi al cambiamento e rivela inoltre che la materia astratta e di difficile comprensione non è riuscita a convincere gli elettori degli aspetti positivi della liberalizzazione. Inoltre, scrive il giornale, perché cambiare qualcosa che funziona bene?

Il messaggio non è passato

Il popolare Blick si chiede già se dopo il fallimento del controprogetto, il consigliere federale Villiger si dimetterà e titola il suo articolo: “La lotta per la miniera d’oro ricomincia da capo?”

Commentando il no all’apertura del mercato dell’elettricità anche il Blick ritiene che il messaggio “non è passato”.

Più ottimista, il Tages Anzeiger di Zurigo, che, pur ammettendo che la Fondazione Svizzera solidale è persa, afferma che non è ancora andata persa la possibilità di investire questi fondi “in modo intelligente”. Ad esempio in favore della formazione.

Aprirsi al mondo

Secondo il quotidiano zurighese la Svizzera deve aprirsi al mondo e lo può fare solo investendo a lungo termine nei giovani, la colonna vertebrale dell’economia del futuro. Un altro modo di investire nell’AVS.

In merito al no all’apertura del mercato dell’elettricità, il Tages Anzeiger scrive che si tratta di una vittoria per i sindacati. Un trionfo che tuttavia potrebbe trasformarsi in una vittoria di Pirro: “Il futuro di questo settore è infatti totalmente incerto”.

Altro emblematico titolo, quello della Neue Zuercher Zeitung: “Il sovrano ha parlato, ma per dire cosa?” Anche la NZZ si allinea all’opinione di altri quotidiani e ammette che il no alla Fondazione di solidarietà è legato alla mancanza di entusiasmo da parte dei promotori. Il quotidiano aggiunge però che per un Paese dalla tradizione umanitaria della Svizzera, questo no, a livello internazionale è imbarazzante.

Nell’ambito della discussione sull’energia, il giornale di Zurigo è del parere che la discussione sia stata ridotta troppo alla copertura del fabbisogno energetico a livello comunale, tralasciando l’aspetto e i vantaggi ad esempio di una presenza di produttori svizzeri sul mercato internazionale.

Sulla difensiva

Le Temps riassume bene lo stato d’animo che ha contraddistinto queste votazioni: “Una Svizzera sulla difensiva”: questo il titolo della prima pagina. Per il quotidiano romando, di fronte alla situazione economica poco rosea, agli scandali finanziari e alle incognite sul secondo pilastro, gli elettori si sono spaventati.

Per quanto riguarda il no alla liberalizzazione del mercato dell’elettricità, Le Temps afferma che è la grande sorpresa di questo week-end elettorale e sottolinea che il no della Svizzera tedesca è stato più forte del previsto. Anche in questo caso, i promotori non sono riusciti a far capire ai cittadini che non si trattava di “privatizzare, ma di regolare un processo di liberalizzazione già in corso”.

In prima pagina di 24heures primeggia un “non” a caratteri cubitali e in rosso. Senza mezzi termini anche il commento: “Il triplo rifiuto denota diffidenza, lassitudine e impotenza. Anche il quotidiano vodese ritiene che la situazione economica abbia influito sui no dell’elettorato.

Gli errori del governo

“Non appena i profeti del liberalismo hanno cominciato ad attaccare servizi pubblici unanimemente apprezzati come quello della Posta, hanno creato negli elettori un sentimento di scetticismo”. Questa la spiegazione del giornale al no all’apertura del mercato dell’energia.

“Un segnale forte e chiaro” scrive invece La Regione: “La maggioranza dei cittadini svizzeri è contraria alle avventure, anche se queste sono mosse da buoni principi”, scrive il quotidiano ticinese che, a differenza degli altri giornali, non interpreta i no come un segno di paura ed incertezza.

La Regione accusa piuttosto il governo di aver presentato un controprogetto confuso e per quanto concerne il mercato dell’elettricità afferma che: “Certo il mercato va regolato e tocca allo Stato farlo, ma c’è modo e modo”. Il quotidiano ticinese ammette però che il voto svizzero “ben s’inserisce nei fermenti e nei timori, ampiamente manifestati sia in Svizzera, che nel resto dell’Europa”.

Elena Altenburger, swissinfo

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