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Una storia di colpi di fulmine e di mecenatismo

Il bacino di Latona è la chiave di volta del sistema idraulico di Versailles AFP

La Fondazione Philanthropia, di cui è a capo una banca ginevrina, ha siglato un partenariato con il castello di Versailles per il restauro del bacino di Latona. Non è la prima volta che la reggia dei re di Francia è oggetto di attenzione in Svizzera.

I legami «affettivi» tra la Svizzera e il castello di Versailles risalgono a Maria Antonietta, moglie di Luigi XVI. Tuttavia, dalla morte della regina si sono dovuti aspettare due secoli per il primo colpo di fulmine. Siamo all’inizio degli anni 2000. La prestigiosa casa orologiaia svizzera Breguet si propone come mecenate per rinnovare un suo orologio appartenuto a Maria Antonietta.

La società diretta da Nicolas Hayek, il famoso imprenditore cofondatore della Swatch, ravvivava così la memoria di una regina decapitata.

Per l’orologio era necessario un cofanetto. E per il cofanetto del legno. Legno che fu trovato a Versailles. Per scolpire lo scrigno del prezioso segnatempo, Nicolas Hayek si vide offrire un albero, caduto nel parco del castello durante una tempesta. L’imprenditore libanese-svizzero fu talmente contento che decise di rinnovare anche il Petit Trianon, piccolo – si fa per dire – edificio della reggia di Versailles tanto caro a Maria Antonietta.

A raccontarci l’aneddoto è Catherine Pégard, presidente dell’ente pubblico che si occupa del castello, del museo e del demanio nazionale di Versailles.

Capolavoro in pessimo stato

Un aneddoto che oggi si perpetua, con un’altra azione di mecenatismo a favore di Versailles. Questa volta, il mecenate si chiama Philanthropia, una fondazione capeggiata dalla banca ginevrina Lombard Odier & Cie.

Il 25 giugno 2012, la fondazione ha firmato un partenariato con il castello di Versailles per il restauro del bacino di Latona, che regola tutta la rete idraulica del parco di Versailles. Questo capolavoro architettonico è da anni in pessimo stato. Il restauro arriva al momento giusto, poiché i lavori, che inizieranno in novembre e si protrarranno per 16 mesi, coincidono con le celebrazioni del 2013, dedicate e André Le Nôtre, giardiniere del re e progettista delle aiuole che circondano il bacino.

Il costo dell’operazione ammonta a 8 milioni di euro. «L’importanza di questo rifacimento – precisa Catherine Pégard – equivale ai lavori di rinnovo nel 2004 della Galleria degli specchi del castello, finanziati da Vinci» (ndr.: gigante mondiale della costruzione).

Trasmettere il savoir-faire

«È su domanda dei clienti della banca, molti dei quali si interessano a progetti culturali, che abbiamo preso contatto col castello di Versailles, spiega da parte sua Thierry Lombard, presidente della Fondazione Philanthropia e socio-gerente della Lombard Odier & Cie. Oggi abbiamo l’opportunità di ridare lustro al sistema idrico dei giardini del castello e di valorizzare l’ingegnosità degli artigiani dell’epoca che lo hanno concepito».

L’aiuto finanziario della Fondazione Philanthropia include, oltre al rinnovo del bacino e delle aiuole, un capitolo educativo. Capitolo di cui Thierry Lombard è particolarmente fiero.

«Parallelamente ai lavori di restauro, sarà istituito un sostegno per assicurare la trasmissione delle competenze in diversi corpi di mestiere (scultura, pittura, falegnameria…), utili per il rifacimento del castello. Questo sostegno sarà indirizzato a un vivaio di giovani talenti, in grado di perpetuare queste professioni, e li aiuterà nella loro strada verso un impiego. Per noi è un modo per contribuire allo sviluppo dell’artigianato e per valorizzare i giovani che praticano questi mestieri».

Per Catherine Pégard, ad esultare per questo aiuto sono soprattutto i fontanieri. «Provano una gioia immensa all’idea di poter trasmettere la loro arte, come lo fanno da Luigi XIV, alla generazione successiva».

«Versailles fa cadere le frontiere»

Al restauro del castello d’Europa più visitato, contribuiscono da decenni grandi nazioni, grandi famiglie e associazioni. «Versailles fa cadere tutte le frontiere», sottolinea Catherine Pégard, quando le si domanda perché ha scelto una fondazione svizzera per il bacino di Latona. «Oggi è il turno della Svizzera, domani saranno forse la Cina o l’Austria. Gli Stati Uniti hanno svolto un ruolo di primo piano, già nel 1930 quando John D. Rockfeller permise una vera e propria operazione di salvataggio del sito».

Se paragonate ai grossi calibri del mecenatismo mondiale, le fondazioni svizzere (se ne contano circa 900) rimangono piuttosto discrete. In questo paese poco incline ad ostentare la ricchezza malgrado i fiumi di denaro che scorrono, è un po’ una tradizione. 

L’aiuto accordato a Versailles non fa eccezione. Per Thierry Lombard si tratta di «un gesto modesto». Non si vuole però così anche far rinverdire l’immagine della banca da cui dipende la Fondazione Philanthropia?

Thierry Lombard risponde così: «Abbiamo la fortuna di non dover ridare lustro alla nostra immagine o riparare degli errori finanziari, contrariamente a certe grandi banche. Procediamo tranquillamente e nel modo più professionale possibile».

La gigantesca fontana di forma piramidale è opera di Jules-Hardouin Mansart. Le aiuole che la circondano sono invece state concepita da André Le Nôtre.

Il bacino, costruito nel 1670, è situato al centro della prospettiva principale.

La fontana raffigura la storia della madre di Apollo e Diana, che protegge i figli dalle ingiurie dei contadini della Licia e chiede vendetta a Giove che trasforma i contadini in rane e lucertole. Al centro del bacino si trova il gruppo marmoreo di Latona e dei suoi figli.

Il bacino è la chiave di volta del sistema idraulico di Versailles, poiché alimenta le altre fontane e i giochi d’acqua del parco.

La Fondazione Philanthropia è stata creata nel 2008 dalla banca ginevrina Lombard Odier & Cie.

Il suo scopo è di fornire consigli in materia di filantropia e aiutare i clienti della banca ad elaborare strategie per delle donazioni.

I settori d’intervento sono raggruppati in quattro categorie: azione umanitaria e sociale, cultura ed educazione, ricerca medica e scientifica, ambiente e sviluppo sostenibile.

Dalla sua creazione ha versato contributi ad oltre 50 organizzazioni per una somma di circa 17 milioni di franchi.

(traduzione di Daniele Mariani)

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