2008 – Un anno a tutto calcio
L'annata sportiva 2008 elvetica sarà ricordata soprattutto per i Campionati europei di calcio, organizzati dalla Svizzera e dall'Austria. Malgrado il naufragio della nazionale rossocrociata, il torneo si è rivelato un successo.
Che vinca il migliore! La celebre massima per una volta è stata rispettata. Dopo un’edizione 2004 che aveva visto trionfare l’anti-gioco della Grecia, quest’anno gli amanti di un calcio spettacolare hanno potuto rinfrancarsi.
La squadra che ha presentato il gioco migliore è finalmente riuscita anche a conquistare l’Europeo. La Spagna è una degna vincitrice. Il torneo organizzato congiuntamente dalla Svizzera e dall’Austria non poteva concludersi in modo migliore.
Ai tifosi elvetici rimarrà invece il rammarico per un torneo finito troppo presto: dopo aver sbandierato ai quattro venti che l’obiettivo era di vincere l’Euro, i calciatori rossocrociati si sono arenati subito, uscendo sconfitti (1-0) nell’incontro d’esordio contro la Cechia e nella seconda partita contro la Turchia (2-1). La vittoria contro il Portogallo (2-0) in una partita che non contava più nulla è servita solo a rendere il boccone meno amaro e a offrire un’uscita di scena meno ingloriosa all’allenatore Köbi Kuhn.
Neanche il Belgio nel 2000 – prima nazionale di un paese organizzatore di un Europeo ad essere eliminata nel turno preliminare – aveva fatto così male: allora i belgi erano riusciti perlomeno a mantenere accese le speranze fino all’ultimo incontro.
Il “miglior Euro di sempre”?
Al di là dell’aspetto prettamente sportivo, i Campionati europei di calcio sono stati un successo da più punti di vista: gli stadi erano colmi, le piazze affollate, i tifosi generalmente pacifici e festosi e le casse, soprattutto quelle dell’UEFA, piene.
Stilando il bilancio, il ministro dello sport svizzero Samuel Schmid e i responsabili dell’organizzazione hanno parlato del “miglior Euro di sempre”. Un ritornello – è vero – puntualmente ripetuto ogni quattro anni. Alcune cifre però danno ragione ai responsabili della manifestazione.
Ognuna delle 31 partite è stata seguita in diretta da almeno 155 milioni di spettatori. Rispetto all’Euro 2004, i ricavi sono passati da 1,4 a 2,1 miliardi di franchi. Una volta detratte le spese, l’UEFA ha registrato un utile di circa 412 milioni di franchi, una somma da record.
Note positive anche per quanto concerne l’ecologia: l’Euro 2008 è stata la prima grande manifestazione calcistica contraddistinta da un concetto di sostenibilità ambientale. Ad esempio, gli organizzatori e i poteri pubblici hanno puntato sui trasporti pubblici. Una scommessa riuscita, poiché più di sei persone su dieci si sono recate nelle città dove si svolgevano le partite utilizzando treni o autobus.
Nessun problema di sicurezza
Il tanto temuto arrivo di orde di tifosi incontrollabili non si è verificato. A Berna le immagini delle decine di migliaia di tifosi olandesi rigorosamente vestiti d’arancione, che invadono festanti le strade della capitale, rimarranno sicuramente negli annali.
Come sottolineato da Samuel Schmid, l’atmosfera è stata in generale buona e i disordini limitati. “In ogni momento tutti si sono sentiti in sicurezza”, ha aggiunto il ministro dello sport. Le drastiche misure a salvaguardia dell’ordine pubblico hanno dato i risultati sperati. A scapito forse di una certa spontaneità. A volte, in particolare nelle fan-zone, si poteva avere l’impressione di partecipare a una festa ‘blindata’.
Questo Europeo è stato caratterizzato pure da un ulteriore giro di vite da parte dell’UEFA per proteggere il suo marchio e gli sponsor ufficiali.
A Basilea, ad esempio, tre ristoranti addossati alla fan-zone si sono rifiutati di piegarsi alle regole dell’UEFA e di vendere solo la birra sponsor dell’Euro. Il risultato? Davanti ai tre locali pubblici è stato eretto un muro per separarli dalla zona ufficiale. Chi nutriva ancora una flebile speranza di uno sport non totalmente asservito al dio denaro può insomma mettersi il cuore in pace.
Ricadute economiche
Per quanto concerne le ricadute sull’economia svizzera, nel bilancio finale si ammette che le previsioni erano forse troppo ottimistiche.
Durante la fase eliminatoria, ad esempio, solo pochi sostenitori sono rimasti vari giorni nel luogo in cui giocava la loro squadra. Molti campeggi approntati per l’occasione sono rimasti desolatamente vuoti. Gli alberghi hanno registrato meno pernottamenti di quanto previsto e le offerte culturali non hanno di certo mobilitato le masse.
Le ricadute dovranno però essere soprattutto valutate a livello di immagine. Da uno studio effettuato dall’Istituto di ricerca sul tempo libero e il turismo dell’Università di Berna in questo ambito l’Euro ha dato i frutti sperati.
swissinfo, Daniele Mariani
Il campionato europeo di calcio, inizatosi il 7 giugno a Basilea e conclusosi il 29 giugno a Vienna, è stato l’evento sportivo più importante mai organizzato in Svizzera.
In precedenza la Svizzera aveva già ospitato i Giochi olimpici invernali (a St. Moritz nel 1948) e i campionati mondiali di calcio (1956).
In Svizzera si sono disputate 15 partite, mentre in Austria 16. In finale la Spagna ha affrontato la Germania, imponendosi per 1-0.
Durante l’arco del torneo, nei quattro stadi svizzeri (Basilea, Berna, Zurigo e Ginevra), nelle ‘fan-zone’ e nelle 16 ‘public viewing’ ufficiali sono state registrate 4’810’000 entrate.
Grazie agli introiti provenienti dai diritti televisivi, commerciali, dai programmi d’ospitalità per le imprese e dalla vendita dei biglietti, l’UEFA ha incassato 2,1 miliardi di franchi, per un utile di circa 410 milioni.
Quattro anni prima in Portogallo, il giro d’affari era stato di 1,4 miliardi, mentre nel 2000 in Belgio e Olanda di 379 milioni.
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