Donne discriminate già a partire da paghetta, dice top manager UBS
(Keystone-ATS) Di disparità salariali fra uomo e donna bisogna cominciare a parlare a 5 anni, quando si costruisce l’autostima, non a 25, quando le persone entrano nel mondo del lavoro.
Lo sostiene la top manager di UBS Mara Harvey, che punta il dito contro le differenze fra i sessi che esistono già a livello di paghetta.
La piccola retribuzione “varia a seconda se chi la riceve è un bambino o una bambina”, afferma Harvey in un’intervista pubblicata oggi da Le Temps. “Studi in Gran Bretagna, Germania e Olanda hanno dimostrato che le differenze raggiungono il 10-30%”.
I ricercatori hanno spiegato questo scarto in due modi. “Da un lato, il valore attribuito alle incombenze affidate alle ragazze e a quelle dei ragazzi non è lo stesso: i genitori spesso pagano il figlio per lavare l’auto più di quanto fanno per la figlia che lava i piatti, anche se il lavoro richiede esattamente lo stesso tempo. Dall’altro, le ragazze sembrano chiedere meno soldi dei ragazzi per gli stessi compiti”.
Secondo Harvey – che presso UBS è dal 2016 responsabile del settore clientela ultra-facoltosa in Germania, Italia e Austria – questo “chiedere meno” non è genetico, è frutto di uno schema imposto dalla società che viene riprodotto molto presto.