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Droni: Elbit coprirà i costi di manutenzione per nove anni

Keystone-SDA

Per compensare l'assenza di tre funzioni inizialmente previste sui droni ADS 15, il produttore israeliano Elbit Systems coprirà i costi fissi del contratto di manutenzione per nove anni, dal 2024 al 2032. Lo ha annunciato oggi l'Ufficio federale dell'armamento.

(Keystone-ATS) Quest’ultimo precisa di aver sottoscritto un complemento contrattuale per il sistema di ricognitori telecomandati ADS 15. I dettagli dell’accordo sono stati definiti e firmati lo scorso 5 novembre, quando il capo dell’armamento Urs Loher si è recato in visita presso Elbit Systems in Israele.

Quest’ultimo ha indicato oggi in una conferenza stampa a Berna che le due parti hanno anche concordato la sostituzione di due droni già consegnati alla Svizzera e il versamento di penali da parte del costruttore in caso di ulteriori ritardi.

La rinuncia alle tre funzionalità – il sistema automatico anticollisione (“Detect and Avoid”), quello per decolli e atterraggi indipendenti dal GPS e l’impianto antighiaccio – era stata annunciata il 4 settembre scorso. In quell’occasione, il consigliere federale Martin Pfister aveva escluso l’ipotesi di interrompere il progetto, assicurando che le capacità operative fondamentali dei droni restano garantite.

I droni restano quindi pienamente operativi e dispongono di una delle migliori telecamere disponibili sul mercato, ha ribadito oggi Loher. In caso di nebbia o ghiaccio, tuttavia, i voli potrebbero dover essere rinviati. Insistere sul mantenimento delle tre funzioni avrebbe comportato anni di sviluppo supplementare.

La Confederazione ha acquistato da Elbit sei droni con relativi equipaggiamenti. Cinque sono già arrivati in Svizzera, mentre il sesto dovrebbe essere consegnato a fine anno o inizio 2026. Tutti e sei dovrebbero entrare in servizio presso le Forze aeree entro la fine del 2026, cioè con sette anni di ritardo rispetto al piano originale.

Proseguire con il progetto invece di annullarlo significa “assumersi le proprie responsabilità”, ha sottolineato Loher, ricordando che si tratta di uno dei programmi di armamento più complessi mai intrapresi dall’esercito. “La Svizzera ha bisogno di un sistema di ricognizione aerea”, ha aggiunto.

Il Parlamento aveva approvato nel 2015 un credito di 250 milioni di franchi per l’acquisto. Nel gennaio 2023 i costi stimati erano saliti a 298 milioni, a causa delle fluttuazioni valutarie, e le Camere federali avevano successivamente concesso 20 milioni supplementari.

Secondo Loher, il budget complessivo sarà rispettato. Le compensazioni finora versate da Elbit ammontano a decine di milioni di franchi, mentre ai costi fissi di servizio si aggiungeranno spese variabili, che dipenderanno, tra l’altro, dal numero di ore di volo dei droni.

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