The Swiss voice in the world since 1935

E’ scontro aperto Laschet-Soeder per il dopo-Merkel

Armin Laschet (CDU, sin.), e il suo rivale della CSU, Markus Söder. KEYSTONE/dpa/Guido Kirchner sda-ats

(Keystone-ATS) Avevano promesso il nome del candidato cancelliere dei conservatori tedeschi entro la settimana, ma Armin Laschet (Cdu) e Markus Söeder (Csu), per ora, l’accordo non l’hanno trovato.

E a quanto pare continuano a litigarsi il post Merkel, dando ragione allo Spiegel, che li ha messi in copertina pieni di lividi e cerotti. I fronti si sono irrigiditi, e nessuno sembra pronto al passo indietro, per fare spazio a una scelta armonica fra i due partiti federati nell’Unione, i cui direttivi si sono schierati ciascuno per il proprio leader.

Uno smartphone mostra l’app SWIplus con le notizie per gli svizzeri all’estero. Accanto, un banner rosso con il testo: ‘Rimani connesso con la Svizzera’ e un invito a scaricare l’app.

“Non mi aspetto più alcun esito per stasera”, ha detto all’ANSA una fonte, che ritiene il termine ormai sforato. La divisione fra Cdu e Csu, in vista del voto del 26 settembre, potrebbe quindi anche aggravarsi, cosa che non aiuterebbe certo l’Unione, in forte calo nei sondaggi dopo molti scandali emersi nelle scorse settimane, a recuperare vento in poppa.

Sul campo opposto, i Verdi, ormai da tempo secondo partito in Germania, e principali avversari (nei sondaggi hanno il 23% dei consensi contro il 27 dell’Unione), annunceranno domani il nome del loro cavallo di punta. E nulla trapela sul fronte di quest’altra sfida interna, fra lo scrittore e vicepresidente dello Schelswig-Holstein Robert Habeck e la deputata quarantenne Annalena Baerbock, che da tre anni guidano in un team perfettamente accordato gli ecologisti, facendoli volare.

Il ritardo della soluzione della cosiddetta ‘K Frage’ (il nodo cancelleria) fra i conservatori dell’Unione, lacerati da una guerra di potere iniziata ufficialmente solo la settimana scorsa, mette ancor meglio in luce la novità rappresentata dal partito del duo Habeck-Baerbock, che ha fatto sapere di voler scegliere esclusivamente per il bene dei Verdi. Domani è attesa dunque la loro proposta al direttivo, che dovrà poi essere votata dal congresso di giugno.

E lo stile di queste new entry della politica federale si conferma molto diverso da quello classico delle guerre interne. Anche Seoder e Laschet sostengono di battersi per il futuro dell’Unione: il primo, appoggiato da molti deputati anche nella Cdu, spinge sui sondaggi, che lo danno in chiarissimo vantaggio da diversi mesi.

Laschet, invece, ripete ogni giorno che i consensi ormai sono “liquidi” e cambiano rapidamente: per guidare una squadra di governo, serve una capacità di mediazione che il suo avversario, abituato a una leadership muscolare, non possiede. Se nessuno dei due accettasse di ritirarsi, si arriverebbe alla conta nel gruppo parlamentare, forse martedì.

Un’opzione che non piace a molti pezzi da novanta della Cdu (a partire dal presidente del Bundestag, Wolfgang Schaeuble, schieratosi col governatore della Vestfalia) perché vedrebbe Soeder favorito.

Articoli più popolari

I più discussi

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR