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«Coming out» 2000, giornata degli omosessuali a scuola

Un'immagine d'archivio della dimostrazione di omosessuali e lesbiche svoltasi a Berna il 18 settembre dello scorso anno Keystone

L'omosessualità a scuola non deve più essere tabù. Pink Cross, il segretariato gay svizzero e l'Organizzazione delle lesbiche (OSL), hanno scelto la giornata di lunedì per invitare i «diversi» a uscire allo scoperto nell'ambiente scolastico.

Per l’associazione, indica un comunicato diffuso lunedì, l’omosessualità viene completamente ignorata dalla scuola. I giovani non eterosessuali – si stima che ce ne siano da uno a tre in ogni classe – sono lasciati a loro stessi, proprio nel momento in cui scoprono le loro tendenze.

Un quarto degli adolescenti omosessuali, indica il comunicato, tenta almeno una volta di suicidarsi. Secondo uno studio – citato dall’OSL – del Centro ospedaliero universitario vodese, svolto in maggio su un campione di giovani uomini omo e bisessuali tra i 16 ed i 25 anni, il 32 percento del campione ha affermato di aver pensato di togliersi la vita nei sei mesi che hanno preceduto l’inchiesta ed il 24 percento ha spiegato di aver già tentato un suicidio in passato.

Tre i motivi, secondo gli autori dello studio, che spingono al suicidio: il disagio di fronte alla propria preferenza sessuale considerata anormale ed immorale; il rifiuto da parte della famiglia o dei conoscenti e il timore di non poter avere una relazione sentimentale stabile.

Nemmeno sul fronte degli insegnanti la situazione è ideale. La costante paura di essere licenziati, precisa il comunicato, a causa dei pregiudizi impedisce loro di svolgere con serenità la loro missione. Gli organizzatori del «Coming Out» – espressione che significa uscire allo scoperto, presentando la propria omosessualità in pubblico – hanno comunque deciso di passare al contrattacco, lanciando la campagna «Back to School – Ritorno a scuola».

Invitano gli omosessuali a mettere su carta le loro esperienze, inviando poi le lettere ai loro ex insegnanti, ai direttori degli istituti e ai dipartimenti dell’educazione. Per evitare che in futuro l’omosessualità sia passata sotto silenzio dagli ambienti scolastici, gay e lesbiche vogliono peraltro produrre moduli informativi destinati alla formazione del corpo insegnante.

swissinfo e agenzie

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