Gli insegnanti zurighesi alle prese con la meritocrazia
Sono stati resi noti i risultati dei primi esami periodici con cui vengono valutati la qualità del lavoro e il diritto all'aumento di stipendio degli insegnanti della scuola dell'obbligo del canton Zurigo. Il sistema, fortemente criticato, è ancora in fase di rodaggio.
Da oltre un anno, gli insegnanti della scuola dell’obbligo zurighese tentano di difendersi da un sistema di verifica delle loro capacità, il cui punteggio finisce per influire direttamente sul salario. La stretta correlazione tra stipendio e prestazioni degli insegnanti è stata finora introdotta soltanto nel canton San Gallo e parzialmente nel canton Soletta. A San Gallo questo esame è previsto soltanto tre volte nella carriera di un insegnante. Ma la soluzione adottata a Zurigo potrebbe diventare un modello per la maggior parte degli altri cantoni.
Di una forma di verifica professionale collegata con il livello salariale, a Zurigo s’è cominciato a parlarne circa dieci anni fa. Nel frattempo, nonostante le fortissime resistenze delle associazioni o degli insegnanti, il parlamento cantonale ha approvato la riforma che è entrata in vigore l’anno scorso. Il sistema prevede che ogni insegnante venga “monitorato” almeno una volta ogni quattro anni, da un team di due o tre persone che devono considerare soltanto il lavoro in classe, il coinvolgimento dei genitori e l’impegno a favore della scuola.
La valutazione finale è decisiva per il livello salariale. Ai nuovi assunti, basta il giudizio “soddisfa parzialmente le esigenze” per mantenere il salario iniziale. Ai più anziani è necessario il giudizio “oltrepassa le esigenze” per poter accedere ad un livello salariale superiore. Le critiche maggiori si appuntano sugli esaminatori, che, in quanto membri elettivi delle commissioni scolastiche, spesso non hanno una specifica preparazione nella didattica e nella pedagogia.
I risultati dei primi esami sono stati resi noti in questi giorni. Su 1600 insegnanti esaminati, ben 1450 hanno conseguito un giudizio ottimo o buono e, se il parlamento cantonale approverà l’aumento, per i prossimi 4 anni accederanno ad un livello superiore della scala salariale. In concreto, secondo il grado d’anzianità, percepiranno da 100 a 300 franchi in più al mese. Le prime reazioni, però, non sono state molto favorevoli: pare che alcuni esaminatori si siano semplicemente limitati a dare il voto massimo a tutti, demotivando l’impegno profuso dagli altri.
I presidenti di alcune Commissioni scolastiche distrettuali hanno dato la colpa a problemi di comunicazione tra esaminandi ed esaminatori, e temono che i risultati avvelenino il clima tra il personale insegnante. La direttrice del Centro di prassi pedagogica di Uster, Jenna Müllener, ha criticato la mancanza di preparazione professionale degli esaminatori. Inoltre, pare che alcuni insegnanti abbiano messo sotto pressione le rispettive Commissioni scolastiche per ottenere buoni voti. Altri, più timidi, sarebbero stati sottovalutati nonostante il loro oggettivo valore. Altri ancora – secondo la presidente della Commissione scolastica distrettuale di Affoltern, Ruth Scriba – “si sopravvalutano e faticano ad accettare le critiche”.
Tutto questo spiega perché molti insegnanti, pur raccogliendo ottimi voti, si sono mostrati decisamente scontenti. Il Dipartimento cantonale della pubblica istruzione ha in parte recepito le critiche. Martin Wendelspiess, capo della sezione scuola dell’obbligo, ha riconosciuto la necessità di apportare al sistema alcune correzioni. La scala di giudizi potrebbe essere ridotta da 5 livelli a due soltanto: (esame) “superato” o “non superato”. I direttori delle scuole potrebbero essere coinvolti nelle valutazioni (per sopperire alla carente professionalità degli esaminatori). Infine, l’eccessiva durata delle valutazioni (da 12 a 20 ore) va ridotta, poiché rende il sistema molto costoso.
Silvano De Pietro, Zurigo
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