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Gli svizzeri rispettano ancora gli insegnanti

Di buona reputazione, ma non invidati per le sfide del futuro: gli insegnanti svizzeri Keystone

La reputazione dei professionisti della scuola è ancora buona, afferma un sondaggio. Eppure il prestigio degli educatori cala, rispetto a medici e avvocati.

Lo studio dell’Istituto gfs di Zurigo paragona sei professioni didattiche con 16 altre professioni liberali.

Invidiati, ammirati, detestati: la percezione di competenza e rispetto verso gli insegnati può essere un indicatore del cambiamento sociale. Così l’Istituto per le ricerche sociali di Zurigo gfs ha realizzato, per la seconda volta nell’arco di dieci anni, un sondaggio UNIVOX per tastare il polso alla società.

Primo risultato delle 720 interviste realizzate l’anno scorso: medici e avvocati godono ancora del rispetto della popolazione. La loro immagine è nettamente migliore di quella degli insegnanti, anche se più della metà degli intervistati attesta loro professionalità e impegno. Consolerà i professionisti della scuola il sapere che il loro punteggio complessivo non è sceso dal primo sondaggio del 1994.

Nel mondo della scuola

La scuola è un elemento centrale della società: dai banchi del sistema formativo passano tutti. Attualmente sono ben 1,3 milioni di persone, un settimo della popolazione totale, a frequentare una scuola, un’università o un corso di formazione.

La persona che questi si ritrovano davanti ha dunque un ruolo importante sia per il futuro del paese, sia per il destino individuale. Ma nella classifica delle professioni più rispettate, gli insegnati sono relegati a metà campo.

In una scala da zero a dieci, prima di trovare il professore di liceo si incontrano: medici (8,25), avvocati (8,0), architetti (7,5) e psicologi (7,2). Un insegnante di scuola elementare raggiunge sei punti, meno dei banchieri che ne hanno 6,2.

Professionalità

In genere però gli svizzeri provano simpatia per la scuola e ne riconoscono l’importanza. Inoltre – visto che in bene o male, tutti la conoscono da vicino – lo studio evidenzia come gli intervistati abbiano espresso commenti e valutazioni sul tema senza remore e distinzione sociale.

In tutte le categorie proposte gli insegnati hanno ricevuto buone note, anche se non ottime. Così si attesta loro in ordine di priorità: rispetto verso i bambini, padronanza della materia, capacità di trasmettere le informazioni, offerta delle premesse per l’apprendimento, senso della giustizia e, da ultimo, anche autorità personale.

Gli intervistati danno maggiore importanza all’autorità, rispetto al primo sondaggio, ma al contempo la nota attribuita al personale della scuola segna una tendenza inversa. Soprattutto nella Svizzera tedesca la valutazione è sensibilmente peggiorata per tutte le professioni dell’insegnamento e per entrambi i sessi, scrivono gli autori dello studio.

Meno prestigio sociale

Anche il prestigio sociale della professione nella scuola cala. Fino agli anni Sessanta insegnare era un compito ambito, occupato dalle classi medie; oggi questo traguardo professionale ha perso di importanza.

I salari sono ritenuti buoni, i posti sicuri e dignitosi. Ma l’interesse per questo campo scema: troppe responsabilità, problemi programmati, impossibilità di fare carriera sono alcune ragioni che gli intervistati adducono per spiegare il calo di interesse verso l’insegnamento.

Inoltre i mutamenti della società colpiscono gli insegnati in maniera frontale: scolari di lingua straniera, bambini meno attenti e rispettosi… In genere si concorda che la vita dietro la cattedra è diventata più difficile negli ultimi decenni.

Lo studio è solo un indicatore. Non basta un sondaggio per capire come sta la scuola svizzera, ma lo scopo del monitoraggio del gfs è quello di evidenziare il ruolo delle principali categorie professionali nel tempo, offrendo uno strumento d’analisi alla politica.

swissinfo

La valutazione si basa su criteri come il reddito, le prospettive di carriera, la fatica nervosa e la sicurezza dell’impiego.
Maggior punteggio ai medici (8,2 punti); seguono avvocati (8), architetti (7,4), psicologi (7,2), giornalisti (6,5).
Nella scuola: i professori di liceo (6,4), insegnanti di scuola media (6,3), docenti delle elementari (6), docenti di scuola infantile (5,7)

Occhio sulla società: periodicamente l’Istituto svizzero per la ricerca sociale, gsf.zürich, pubblica un sondaggio sulla percezione che la società ha di sé stessa. Mercoledì è stato il turno del ruolo degli insegnanti.

Il mondo della scuola è stato paragonato a 16 professioni liberali. Di questo segmento del mondo del lavoro fanno parte tutti quei professionisti con un alto livello di formazione, un certo profilo sociale e un diploma statale. In primo luogo si tratta di medici e avvocati.

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