Gli universitari vivono più a lungo
Chi possiede un diploma universitario in Svizzera vive sette anni in più di chi ha fatto un percorso scolastico meno avanzato. Lo dice uno studio.
Gli autori dello studio, il primo del genere in Svizzera, affermano che per ridurre le disuguaglianze bisognerebbe mettere in atto nuove strategie sanitarie e sociali.
La Svizzera è una delle nazioni in cui si vive più a lungo: 77,9 anni per gli uomini e 83 per le donne.
Una ricerca dell’Istituto di medicina sociale e preventiva delle Università di Berna e Zurigo afferma che soprattutto chi studia di più, vive anche più a lungo. Il divario nella speranza di vita è evidente in particolare tra gli uomini.
Il titolare di un diploma universitario vive mediamente sette anni in più di chi non è andato oltre la formazione scolastica obbligatoria. Per le donne la differenza è di 3,6 anni.
Evidentemente, secondo il direttore dell’istituto Matthias Egger, che nessuno vive più a lungo solo perché è in possesso di un titolo universitario. La migliore istruzione incide sulla qualità della vita, sulle risorse finanziarie, sul contesto sociale e professionale e sulla consapevolezza dei rischi in materia di salute.
Chi ha accesso a una formazione di alto livello è avvantaggiato: «La differenza risulta dalla somma di tutti i fattori», spiega a swissinfo Adrian Spörri, ricercatore all’università di Berna.
Gruppi a rischio
Lo studio, redatto sulla base dei dati del censimento del 1990, è stato pubblicato venerdì dalla rivista medica Swiss Medical Weekly.
Un gruppo apparentemente a rischio è costituito dai giovani con un basso livello di educazione, in cui sono più frequenti le malattie cardiovascolari, il suicidio e gli incidenti, soprattutto legati all’abuso di alcool.
Oltre all’alcolismo, anche il consumo di tabacco e l’obesità incidono maggiormente su questo gruppo. «Dobbiamo investire sui giovani», afferma Spörri, che aggiunge: «In Svizzera abbiamo un sistema scolastico molto selettivo. Quelli che non ce la fanno a passare nella scuola secondaria, non riescono a colmare la lacuna più tardi nella vita».
Selezione troppo precoce
Secondo i ricercatori, chi abbandona la scuola intorno ai 16 anni, o dopo, finisce più facilmente a fare lavori manuali pesanti. È meno il caso per le donne, e da qui il divario di speranza di vita tra i due sessi.
Lo studio prende in considerazione anche la fascia d’età intorno ai 65 anni, e privilegia un approccio più flessibile dell’età pensionabile.
«Chi fa un lavoro manuale dovrebbe poter andare in pensione anticipatamente», ritiene Spörri.
swissinfo, Adam Beaumont
traduzione e adattamento, Raffaella Rossello
Solo a Monaco e in Giappone la speranza di vita è più lunga di quella della popolazione in Svizzera, che è di 83 anni per le donne e di 77,9 per gli uomini.
Lo studio, compilato sulla base dei dati del censimento del 1990, ha esaminato 3,06 milioni di persone residenti nella Svizzera tedesca.
Il divario di livello educativo è più pronunciato tra i giovani di sesso maschile e meno tra le donne.
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