Nuove basi per la formazione superiore
Confederazione e cantoni vogliono serrare i ranghi per rafforzare il settore universitario elvetico. Qualità dell'insegnamento e coordinazione dei cicli di studio sono al centro del progetto. Il governo ha mandato in consultazione un nuovo articolo costituzionale.
“Il sapere è diventato un fattore determinante per la crescita della società e dell’economia”, ha spiegato la consigliera federale Ruth Dreifuss, sottolineando che la nuova norma fornisce una nuova base alle riforme già avviate e che al contempo crea una piattaforma per ulteriori sviluppi.
Il principio di fondo è quello di favorire una più stretta collaborazione tra Confederazione e cantoni a livello nazionale nella politica della formazione. Per la prima volta, oltre a quello dei Politecnici federali e delle università, anche il ruolo delle Scuole universitarie professionali verrà riconosciuto a livello costituzionale.
La competenza cantonale nel settore delle università e l’autonomia degli istituti saranno garantiti anche in futuro. In alcuni ambiti Confederazione e cantoni uniranno le forze per migliorare la qualità dell’insegnamento e la ricerca e dunque la concorrenzialità del sistema universitario elvetico che attualmente conta circa 120mila studenti.
Di comune accordo dovranno così essere elaborate regole unitarie per l’accesso agli studi, il riconoscimento dei cicli di studio e dei diplomi, la mobilità di studenti, docenti e ricercatori, e sugli standard di qualità.
Anche il ministro dell’economia ha sottolineato l’importanza del nuovo articolo. “Il sistema di formazione produce la principale materia prima del nostro paese”, ha ricordato Pascal Couchepin. La maggiore coerenza in questo settore e anche l’integrazione delle Scuole universitarie professionali nella politica della formazione permetteranno un migliore trasferimento del sapere e della tecnologia favorendo così la capacità di innovazione dell’economia.
Couchepin ha poi rilevato che questo sforzo di rinnovamento delle alte scuole elvetiche si inserisce nel processo in corso a livello europeo al quale la Svizzera partecipa attivamente. “Il migliore riconoscimento dei diplomi e dunque la mobilità, promosse dal trattato di Bologna, contribuiranno a creare uno spazio europeo della formazione superiore in grado di competere con quello degli Stati Uniti”.
Luca Hoderas
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