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Da Milano in Svizzera per comprare le vacanze

Lo shopping oltre frontiera (francese e tedesca soprattutto) è un passatempo popolare tra gli svizzeri. imagepoint

Pacchetti vacanze fino a 50% meno cari. Anche quest'anno i turisti lombardi prendono d'assalto le agenzie di viaggio ticinesi.

Se in Italia in agosto i prezzi sono quelli dell’alta stagione, in Svizzera ormai le vacanze sono già finite. Un trend che arrotonda di parecchio gli affari degli operatori del Cantone.

«Nel Mendrisiotto» dice a swissinfo Sandro Fabretto dell’Associazione ticinese agenzie viaggi, «ci sono agenzie che in agosto vivono praticamente solo con la clientela italiana».

La ragione è presto detta: comprando un pacchetto vacanze in Svizzera in agosto, si può risparmiare, in certi casi, fino al 50%.

«Stesse destinazioni, stessi alberghi e prestazioni» ci dice ancora Fabretto. «La ragione è che ad agosto, da noi, le vacanze, volgono al termine. I nostri operatori possono dunque offrire prezzi estremamente concorrenziali.»

«Le faccio un esempio» ci dice Emanuela, titolare di un’agenzia di viaggi a Lugano. «Un pacchetto tutto compreso per Mikonos in Grecia, a Milano costa 2 mila franchi. Da noi quasi la metà».

Partenze da Zurigo

In tutta questa operazione c’è solo uno svantaggio: Le partenze avvengono da Zurigo.

«Fino a un paio di anni fa il biglietto del treno da Milano per Zurigo era pagato dalle agenzie. Ora non piu’, ci dice Fabretto. « E questo, alla lunga rischia di rendere meno interessante l’offerta. Se pensiamo cosa costano le ferrovie svizzere…».

Ma questo non è l’unico fattore che potrebbe frenare l’entusiasmo degli italiani.

«Le partenze da Zurigo-Kloten in genere avvengono la mattina molto presto» dice Fabretto, «e magari si è costretti a prevedere un pernottamento sulle rive della Limmat. Ciò, ancora una volta, rende meno interessante l’offerta. E poi comunque si avverte, anche nel nostro settore, che l’Italia è profondamente in crisi e molti quest’anno non partono proprio».

Tuttavia, da quando è stato introdotto l’Euro, il Ticino è diventato meta per molti consumatori italiani che nel cantone di frontiera si riforniscono anche di beni di largo consumo come l’elettronica, le scarpe, o l’abbigliamento.

Una tendenza che sembra confermarsi

«Prima si andava oltre frontiera solo per il pieno di benzina. Oggi, l’aumento del carovita e l’esplosione dei prezzi», dice Marisa Mentasti dell’ Adiconsum di Varese, «spinge molti italiani a fare la spesa in Ticino. Lì perfino i prodotti alimentari costano meno».

Insomma, il super-euro ha «indebolito» il franco svizzero tanto da invertire profondamente la situazione rispetto a pochi anni fa.

Il trend registrato anche dalla Camera di commercio ticinese anche se non è in grado di quantificare il fenomeno.

Più circostanziata invece la valutazione di Migros -Ticino. Secondo Francesca Sala, il turismo italiano della spesa è una realtà sempre più importante.

«La svolta è avvenuta con l’introduzione dell’euro» ci dice.
«Gli italiani hanno scoperto che in Ticino i prezzi, specialmente per certi prodotti, sono molto più convenienti. In particolare l’elettronica, l’abbigliamento per bambini e i giovani, i prodotti per il tempo libero e lo sport, addirittura i giocattoli».

Il cliente italiano è attirato anche dai prodotti alimentari. «Da noi» dice ancora la Signora Sala, «trova ad esempio carne e latticini che certificano qualità e provenienza, oppure prodotti dell’agricoltura integrata».

Come detto, nessuno si azzarda ad avanzare delle cifre. Tuttavia, recentemente, un supermercato del Mendrisiotto si è preso la briga di fare un sondaggio. I risultati, ancora ufficiosi, rilevano che il 25% dei clienti è ormai stabilmente italiano.

Insomma, il Ticino è diventato per il Nord Italia un mercato estremamente concorrenziale. Ma non solo.

«La nostra impressione», ci dice ancora la Signora Sala di Migros-Ticino, «è che se da una parte gli italiani vengono più spesso da noi a fare la spesa (e non solo nei grandi centri commerciali), dall’altra, molti ticinesi si sono accorti che non vale più la pena varcare la frontiera.»

swissinfo, Paolo Bertossa

Molti italiani del Nord, colpa del caro-euro, trovano conveniente far la spesa in Ticino. In agosto ci vengono anche per acquistare pacchetti vacanza.

Viceversa, sempre meno ticinesi si recano in Italia a fare la spesa. Il fenomeno è però ancora molto diffuso nelle altre regioni elvetiche di frontiera.

Recentemente il popolare quotidiano svizzerotedesco «Blick» ha fatto un confronto su quanto costa la spesa in Svizzera e in Germania.

Lo stesso carrello riempito di articoli di marca a Zurigo e a Basilea costava circa 80 franchi, a Überlingen, appena oltre frontiera, solo 45.

Inserendosi nella discussione riaccesa dal quotidiano, il proprietario dei supermercati svizzeri a basso costo «Denner», Philippe Gaydoul, ha addirittura definito gli acquisti oltre frontiera «un atto antipatriottico».

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