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“Felice ogni qualvolta torno in Svizzera”

Il ministro degli esteri Joseph Deiss (a sinistra) saluta il suo omologo italiano Renato Ruggiero Keystone

Visita ufficiale del ministro italiano Renato Ruggiero a Berna. Dopo colloqui "fruttuosi ed interessanti", Joseph Deiss ha ribadito l'amicizia tra i due Stati.

I due ministri degli esteri si sono incontrati martedì mattina presso la casa von Wattenwyl, nella città vecchia di Berna. Entrambi hanno ripetutamente sottolineato la bontà dei rapporti reciproci. Il rappresentante del governo italiano ha parlato di “relazioni eccellenti”. Joseph Deiss addirittura di “amicizia”.

Due partners molto vicini

In effetti, a livello economico, i legami tra i Svizzera ed Italia sono parecchio stretti. “In ordine d’importanza, la Svizzera rappresenta il terzo sbocco per le esportazioni italiane; l’Italia è viceversa il quarto maggiore importatore di beni e prodotti elvetici” ha ricordato Ruggiero.

Il ministro italiano conosce bene la Svizzera. Per quattro anni (dal 1995 al 1999) ha infatti ricoperto la carica di direttore generale dell’OMC, la cui sede è a Ginevra. Ruggiero ha evocato con piacere quel periodo, “Torno sempre molto volentieri nella Confederazione” ha sottolineato.

Il quadretto sembra dunque essere quasi idilliaco. Come la maggior parte dei partners tuttavia, anche Svizzera ed Italia devono fare i conti con delle questioni se non proprio spinose, perlomeno delicate.

I temi discussi

Nel quadro degli ottimi rapporti bilaterali, Joseph Deiss ha tuttavia ricordato la preoccupazione elvetica sull’effettivo funzionamento degli accordi di assistenza giudiziaria con l’Italia dopo l’accettazione, da parte di quest’ultima, della nuova legge sulle rogatorie internazionali. Una legge che, secondo molti politici e magistrati italiani e non, tutto farebbe tranne che facilitare la collaborazione internazionale.

Al proposito il capo della diplomazia elvetica auspica “un accordo efficace”, rimandando ulteriori dibattiti sul tema all’incontro previsto il 22 novembre prossimo tra il direttore dell’ufficio federale di giustizia ed il suo omologo italiano.

Altra questione molto attuale: il trasporto di merci attraverso le Alpi. I due ministri hanno cercato di mettere in risalto la comune volontà di risolvere i problemi del dopo-Gottardo. Deiss ha ribadito la posizione svizzera: incentivare il più possibile il trasporto di merci su rotaia. Ruggiero ha anch’egli sottolineato l’importanza crescente della ferrovia per garantire sicurezza e mobilità delle merci attraverso l’ecosistema alpino.

Interrogato sulla posizione europea, il ministro italiano non ha voluto esprimersi, pur sottolineando come “l’integrazione europea non deve riguardare soltanto l’euro ma anche le infrastrutture e una visione comune in ambito di politica dei trasporti”. Resta però tutta da verificare la volontà politica del governo Berlusconi di sostenere la posizione elvetica in questo ambito.

Le ulteriori questioni abbordate (politica di sicurezza in Europa, situazione in Medio Oriente, integrazione all’interno/esterno dell’UE e sviluppo di una politica estera comunitaria) non hanno fatto che confermare le posizioni molto simili dei due governi. Poche, pochissime le discordanze.

Nel pomeriggio, prima di ripartire in direzione dell’Italia, il ministro Ruggiero è stato brevemente ricevuto dal presidente della Confederazione Moritz Leuenberger. Dove, facile prevederlo, l’amicizia tra i due paesi deve essere stata nuovamente e calorosamente ribadita.

Marzio Pescia

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