La Banca del Gottardo non va in Italia
E’ ufficiale. L’italiana Unicredit rinuncia all’acquisto della Banca del Gottardo. L’istituto bancario non avrebbe raggiunto un accordo con l’assicuratore svizzero Swisslife sul prezzo di vendita.
Ma il fallimento della lunga trattativa potrebbe essere collegato anche alla cattiva situazione del settore bancario italiano, troppo esposto dopo gli scandali Cirio e Parmalat.
Un miliardo e mezzo di franchi. Questo il prezzo che Swisslife chiedeva per la Banca del Gottardo. “Una valutazione realistica” ha detto l’amministratore delegato del gruppo assicurativo elvetico Rolf Doerig. “Una visione confermata dal risultato dello scorso anno con un utile di 85 milioni di franchi”.
Fonti vicine a Piazza Cordusio affermano che la rinuncia all’ acquisizione non è dovuta unicamente al prezzo ritenuto eccessivo ma anche alla diversa valutazione di alcuni comparti non ritenuti strategici per la banca milanese.
Ripercussione in borsa
La bontà della scelta fatta da Unicredit sembrerebbe confermata dalla reazione della borsa a Milano. Dopo l’annuncio, il titolo ha segnato un rialzo di quasi l’1%. La stessa cosa non si può dire del titolo Swisslife che a Zurigo ha ceduto il 2,39%.
Secondo alcuni analisti della “City” come Richard Thomas della Abm-Amro olandese, citato dalla Reuters, l’acquisizione della banca elvetica per Unicredit non sarebbe stata abbastanza interessante. “Banca del Gottardo poteva essere rafforzata” dice Thomas “ma non possedeva comunque un profilo sufficientemente attraente. Inoltre, gli azionisti Unicredit non ne avrebbero ricavato un grande ritorno”.
Esperti italiani del settore, affermano inoltre che da almeno 3 anni Swisslife cerca di liberarsi della banca luganese senza riuscirci. Un brutto segno questo, che scoraggerebbe i potenziali acquirenti.
Le difficoltà della finanza italiana
Ma oltre le speculazioni dell’ultima ora, c’è da chiedersi se Alessandro Profumo, il patron di Unicredit, non sia stato obbligato a modificare le sue priorità proprio per le difficoltà di immagine che sta attraversando il mondo finanziario della Penisola.
Gli scandali legati prima ai titoli del tesoro argentini, smerciati per buoni ai piccoli risparmiatori, analogamente a quanto fatto in seguito con le obbligazioni Cirio di Cagnotti, e, infine, l’enorme voragine Parmalat, hanno ormai messo all’indice il settore bancario italiano.
In questo momento, avventurarsi in un’acquisizione così importante e onerosa, come quella della “Gottardo” non è forse parso ragionevole ai vertici di Piazza Cordusio.
Unicredit sta nel frattempo puntando sulla fusione con la Banca St. Paolo-Imi di Torino. L’operazione, se andasse in porto, porterebbe alla creazione di uno dei poli bancari più importanti d’Europa.
Da parte sua, Swisslife incassa il colpo. I suoi vertici hanno comunque affermato di voler trovare velocemente una soluzione in modo che clienti e personale della Banca del Gottardo possano avere chiarezza sul futuro dell’ istituto.
swissinfo, Paolo Bertossa, Roma
Sfuma l’affare da un miliardo e mezzo di franchi che l’assicuratore svizzero Swisslife sperava di concludere con la italiana Unicredit, a capo di un consorzio di acquirenti di cui facevano parte anche swissfirst Bank e investitori privati.
La Banca del Gottardo, acquistata nel 1999 a una banca giapponese, resta dunque nelle mani di Swisslife. L’assicuratore è comunque determinato a disfarsene il più rapidamente possibile.
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