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La Banca nazionale lascia i tassi invariati

La BNS prevede per il 2005 una crescita non superiore all'1%, ha annunciato il suo presidente Jean-Pierre Roth Keystone

Il principale tasso direttore della Banca nazionale svizzera, il Libor, continuerà ad oscillare tra lo 0,25 e l'1,25%. Obiettivo: stimolare un'economia depressa.

Il presidente della BNS, Jean-Pierre Roth, ha pure annunciato una revisione verso il basso (dall’1,5 all’1%) delle prospettive di crescita per il 2005.

La Banca nazionale svizzera continua il suo corso in materia di politica monetaria a sostegno della congiuntura, che non dà segni di reale ripresa. Se il mercato borsistico fa registrare negli ultimi tempi un risveglio abbastanza spettacolare, l’economia «reale» continua invece a procedere a passo di lumaca.


L’ultimo ritocco dei tassi direttori da parte della BNS – un aumento di un quarto di punto – risale al settembre 2004. Da allora la banca non li ha più modificati, proprio in considerazione della battuta d’arresto registrata dall’economia.

Ora la fascia di oscillazione del Libor a tre mesi viene fissata allo 0,25 – 1,25%. L’obiettivo della BNS è di mantenere il Libor attorno allo 0,75%.

Stagnazione

Nel primo trimestre 2005 il prodotto interno lordo (Pil) elvetico ha registrato una stagnazione rispetto ai tre mesi precedenti, mentre nel quarto trimestre 2004 aveva subito una lieve flessione dello 0,1%.

«La BNS prevede ora una crescita economica nell’ordine dell’1%, mentre durante la precedente analisi effettuata in marzo il pronostico era dell’1,5%», ha spiegato il presidente della BNS Jean-Pierre Roth.

I vertici della BNS si aspettano un rafforzamento della dinamica dell’economia per la seconda metà di quest’anno.

La banca centrale continua a prevedere un rincaro dell’1% nel 2005. Nell’ipotesi di un Libor a tre mesi attorno allo 0,75%, il tasso d’inflazione dovrebbe attestarsi allo 0,5% nel 2006 e all’1,4% nel 2007. Rispetto alla valutazione di marzo, le aspettative a livello di inflazione sul medio periodo sono divenute più favorevoli, sottolinea la BNS.

Se le prospettive economiche dovessero migliorare, sarà necessario correggere il corso espansionistico della politica monetaria, che dura ormai da diverso tempo, avverte la BNS, aggiungendo che in caso di repentino rafforzamento del franco reagirà adeguatamente.

Nessuna sorpresa

«La decisione della BNS non ci coglie di sorpresa», spiega Janwillem Acket, capo economista della banca Julius Bär. «Nessuno si aspettava qualcosa di diverso, ribatte Serge Gaillard, economista dell’Unione sindacale svizzera (USS): «Se si tiene conto della debolezza della congiuntura, un aumento dei tassi era impensabile».

Invece il ritocco verso il basso delle previsioni sul PIL e il rincaro atteso dell’1% per il 2005 e dello 0,5% nel 2006 forniscono agli esperti indicazioni più precise. «Si può dire che l’anno prossimo ci si deve aspettare un aumento dei tassi», sottolinea Janwillem Acket.

Correzioni fondamentali

Secondo il capo economista della Julius Bär, che aveva già corretto le sue previsioni di crescita dallo 1,5% allo 0,7% lo scorso marzo, il Segretariato di stato dell’economia (seco) dovrà correggere i suoi pronostici di crescita, che restano appunto all’1,5%.

Anche le grandi banche si dirigono in questo senso. L’UBS ritocherrà le proprie previsioni di crescita dell’1,6%, come ha indicato Hanspeter Hausheer. La settimana scorsa, il Credit Suisse aveva già diminuito la propria valutazione dall’1,6% all’1,3%.


swissinfo e agenzie

La Banca nazionale svizzera ha deciso di non modificare il suo principale tasso direttore a corto termine, il Libor a tre mesi.
La sua fascia d’oscillazione rimarrà compresa tra lo 0,25 e l’1,25%. La BNS intende mantenere il tasso nella zona mediana, ossia attorno allo 0,75%.
La BNS ha pure aggiustato al ribasso le previsioni di crescita economica per il 2005, riducendole dall’1,5 all’1%.
Secondo la BNS, l’inflazione dovrebbe attestarsi all’1% nel 2005, allo 0,5% nel 2006 e all’1,4% nel 2007.

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