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La diagnosi del FMI sull’economia svizzera

Per l’anno in corso il FMI prevede una crescita del Pil elvetico Keystone

Il Fondo monetario internazionale attribuisce una buona nota all’economia elvetica.

Dopo aver flirtato con la recessione, essa ritrova il cammino della crescita. Ma certe restrizioni sul suo mercato interno le costano un mezzo punto nella crescita del prodotto interno lordo (Pil).

Nel suo rapporto annuale, il Fondo monetario internazionale (FMI) rileva che sia la politica finanziaria sia quella monetaria stabiliscono condizioni quadro favorevoli alla crescita dell’economia.

Gli esperti hanno però criticato le strutture del mercato interno.

Il FMI effettua annualmente un esame della situazione economica e finanziaria dei Paesi membri.

Statistica economica lacunosa

Richard Haas, capo della delegazione del FMI, si è mostrato sorpreso delle lacune elvetiche nel campo della statistica economica e nel rapporto finale ha formulato proposte concrete per ovviare a tale problema.

La delegazione del Fondo è rimasta in Svizzera per una decina di giorni.

Intensi i colloqui avuti dal FMI con rappresentanti dell’Amministrazione federale, della Banca nazionale e dell’economia privata.

Costi e prezzi troppo alti

Il responsabile della delegazione del Fondo monetario internazionale Richard Haas ha comunque criticato il mercato interno della Svizzera.

Rispetto ai vicini Paesi europei, in Svizzera sono stati realizzati tassi di crescita inferiori, ciò a causa delle limitazioni della concorrenza del mercato interno.

Tali «restrizioni» comportano costi più alti e quindi prezzi più elevati.

La loro eliminazione potrebbe far aumentare mediamene di uno 0,5% l’anno l’andamento del prodotto interno lordo (Pil).

Tasso di crescita in espansione

A media scadenza la Svizzera deve affrontare la sfida di un rafforzamento del tasso d’espansione del Pil. In tale ottica il Fondo saluta le diciassette misure presentate dal Consiglio federale.

Dopo una fase di debolezza degli scorsi anni, l’economia della Confederazione sta ritornando sulla via dell’espansione. Per gli investimenti sembra profilarsi un rilancio, grazie a condizioni monetarie favorevoli ed attese ottimiste per quel che concerne l’evoluzione congiunturale.

Per il 2004 il FMI si aspetta un tasso d’espansione del Pil elvetico dell’1,75%. Tale stima di crescita dipende tuttavia dalla ripresa economica dei Paesi vicini e dall’evoluzione dei cambi, avvertono gli esperti dell’organizzazione finanziaria internazionale.

La missione del FMI ha accolto favorevolmente la politica espansionistica della Banca nazionale la quale, con un rapido taglio dei tassi d’interesse, ha predisposto le condizioni per la crescita futura. Nonostante un rincaro molto debole, non sussiste la minaccia di una deflazione secondo il Fondo. Per ora anche il rischio di un’inflazione rimane modesto.

Finanze pubbliche sotto controllo

Per quanto riguarda lo stato delle finanze pubbliche, gli specialisti del FMI ritengono che la situazione sia sotto controllo. Tuttavia occorrono misure supplementari affinché rimanga tale. Secondo il FMI, il governo deve tagliare «prudentemente» le spese, piuttosto che aumentare le imposte.

A media scadenza la Svizzera dovrà ridurre il suo deficit strutturale: il freno all’indebitamento costituisce uno strumento importante in un Paese con una popolazione che tende ad invecchiare. Il pacchetto fiscale è un passo nella buona direzione, secondo Haas.

Provvedimenti supplementari potrebbero rivelarsi necessari, stando agli esperti.

Secondo il Fondo, le necessità di correzioni sono maggiori di quanto prospettato dalle autorità federali. I tagli al budget dovrebbero però essere evitati nell’aiuto dato ai Paesi più poveri.

Il FMI ha invitato Berna a mantenere il suo obiettivo di aumentare entro il 2010 le risorse destinate a tale scopo, portandole allo 0,4% del prodotto interno lordo.

swissinfo e agenzie

Le finanze pubbliche della Confederazione sono sotto controllo.

Lo assicura il Fondo monetario internazionale nel suo annuale rapporto sulla Svizzera.

Criticate le rigidità delle strutture del mercato interno, che comportano costi e prezzi più elevati.

0,5 %, l’aumento del Pil eliminando le limitazioni del mercato interno
1,75%, il tasso di crescita dell’economia svizzera nel 2004 secondo le previsioni del FMI

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