Oggi in Svizzera
Care svizzere e cari svizzeri all’estero,
"No" alla tassazione delle grandi eredità e opinioni divise sul servizio civico per tutte e tutti. È quanto emerge dal primo sondaggio della SSR in vista delle votazioni federali del 30 novembre.
Nella selezione di notizie di oggi parleremo inoltre della condanna di un giovane svizzero in Australia e del problema della carenza di alloggi adatti a una popolazione che invecchia. Conosceremo poi una persona con un mestiere particolare: il controllore ufficiale di funghi.
Buona lettura!
Secondo il primo sondaggio della SSR in vista delle votazioni federali del 30 novembre l’iniziativa della Gioventù socialista sull’imposta di successione si avvia verso il “no”, mentre le opinioni sono divise in merito a quella sul servizio civico.
L’iniziativa “Per una Svizzera che si impegna” propone che tutte le persone di nazionalità elvetica prestino un servizio civico per la collettività o l’ambiente, donne comprese. Il servizio potrebbe essere svolto nell’esercito, nella protezione civile o in altri settori.
Stando al sondaggio SSR, il 48% voterebbe a favore della proposta, il 46% contro e il 6% è indeciso. Tuttavia, le prospettive del testo non sono favorevoli. Nel corso delle campagne, infatti, le iniziative popolari tendono generalmente a perdere consensi.
L’iniziativa “Per il futuro” della Gioventù socialista, dal canto suo, si sta chiaramente dirigendo verso un fallimento alle urne, con il 62% che già si dice contrario o piuttosto contrario. Il testo propone di introdurre un’imposta del 50% sulla parte di eredità che eccede i 50 milioni di franchi e di utilizzare il denaro raccolto per combattere il cambiamento climatico.
Entro il 2040, la popolazione svizzera di età superiore ai 65 anni crescerà di oltre un terzo, passando da 1,73 a 2,38 milioni di persone. Secondo uno studio della società di consulenza immobiliare Wüest Partner, nella Confederazione saranno necessarie circa 393’000 abitazioni adatte alle esigenze dell’età avanzata.
Le zone più colpite dalla carenza di alloggi accessibili, dunque senza troppe scale o ostacoli e con servizi igienici idonei, sono la regione di Aarau (che entro il 2040 ne avrà bisogno 16’000 in più), la città di Zurigo (11’000) e il Canton Ginevra (oltre 20’000).
Già oggi, l’offerta è scarsa in particolare per gli appartamenti da 2-3 locali con affitti contenuti, il cui numero è diminuito del 40% negli ultimi quattro anni.
Nonostante il desiderio di molte persone anziane di trasferirsi in abitazioni più piccole e adeguate, la mobilità resta bassa, frenata da legami emotivi e costi elevati. Attualmente, oltre la metà delle persone anziane sole spende più di un terzo del proprio reddito per l’alloggio, soprattutto nelle regioni di Zurigo, nella Svizzera centrale e in alcune zone del Ticino.
Uno svizzero è stato condannato in Australia a otto anni e otto mesi di carcere per traffico di droga. Originario del canton Ginevra, il 22enne era arrivato a Melbourne da Las Vegas in gennaio con una valigia piena di cocaina. Da allora si trova in detenzione preventiva.
Dei 21 chili di polvere bianca trovati nel bagaglio quasi 15 erano cocaina pura, per un valore stimato di 4,5 milioni di franchi. Il giovane aveva inizialmente dichiarato ai funzionari doganali di aver preparato lui stesso la valigia e di sapere cosa contenesse: vestiti acquistati negli Stati Uniti.
Poco dopo, tuttavia, avrebbe detto che non gli apparteneva. Una persona sconosciuta gli avrebbe consegnato il bagaglio a Los Angeles. Secondo le sue stesse dichiarazioni, il giovane ignorava la natura del contenuto e anche a chi avrebbe dovuto affidarla all’arrivo. Ha affermato di essere stato contattato quando ancora si trovava in Svizzera da un uomo che gli ha promesso 4’000 dollari per i voli e l’alloggio.
Il ginevrino rischiava il carcere a vita, ma il giudice ha tenuto conto della giovane età dell’imputato e delle sue possibilità di riabilitazione, che ha valutato come “molto elevate”. “Hai tutta la vita davanti a te”, ha detto il magistrato. Il fatto che l’uomo abbia ammesso la sua colpevolezza, inoltre, è stato percepito come un segno di pentimento che ha contribuito a ridurre la durata della pena detentiva.
La professione di controllore ufficiale di funghi sta scomparendo in Svizzera, ma resta indispensabile, afferma uno di loro, Pierre-Alain Leresche, che l’agenzia Keystone-ATS ha incontrato.
Per Leresche, controllore di funghi ufficiale della città di Losanna, il suo mestiere non è un lusso, ma una misura di protezione vitale. “In media, più della metà dei funghi che mi vengono portati non sono commestibili o sono troppo vecchi”, dice.
Da sempre una passione diffusa tra la popolazione, la raccolta di funghi ha subito un ulteriore slancio con la pandemia di Covid e i social media. “Due o tre foto postate online e tutti si precipitano nei boschi”, dice Leresche. Questa tendenza rende le verifiche ancor più importanti.
Tuttavia, quasi un terzo dei posti di controllo è sparito negli ultimi decenni in Svizzera, “il solo Paese al mondo a offrire questo servizio che molti ci invidiano. Ma la Confederazione, per motivi di budget, lo sta abbandonando”, afferma l’esperto.
L’Associazione svizzera degli organi ufficiali di controllo dei funghi (Vapko), che quest’anno celebra il suo centenario, ha lanciato una petizione, finora firmata da 3’000 persone, che chiede al Parlamento il ristabilimento obbligatorio dei centri di controllo in tutti i cantoni.
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