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Sempre pochi viaggi per gli svizzeri

I viaggiatori svizzeri più assidui hanno oltre 65 anni. imagepoint

Per ragioni di soldi e tempo, i cittadini elvetici partono poco in vacanza. Nel 2004, solo due su tre hanno lasciato almeno una volta il domicilio per più di 4 notti.

I risultati del sondaggio realizzato dall’Università di San Gallo mostrano inoltre che sono i cittadini più attempati a viaggiare maggiormente.

La crisi economica che sta caratterizzando questo inizio di millennio non incide soltanto sul mondo del lavoro, ma anche sulla sfera privata. Nella fattispecie, sono le attività di svago a subire le conseguenze di questo periodo di recessione.

Pubblicando mercoledì un sondaggio realizzato dall’Università di San Gallo su 1’500 economie domestiche, il quotidiano svizzero-tedesco «Neue Zürcher Zeitung» evidenzia che l’anno scorso soltanto i due terzi della popolazione elvetica hanno trascorso almeno una volta oltre 4 notti fuori dalle mura di casa.

Mancano tempo e soldi

La percentuale di svizzeri partiti in vacanza è passata dall’80% del 1992 al 68% del 2004.

Bisogna risalire fino al 1972, periodo di forte recessione, per ritrovare un tasso così basso.

Le ragioni principali di tale sedentarietà – indicano Thomas Bieger e Christian Lässer, responsabili dell’Istituto dei servizi pubblici e del turismo dell’Università di San Gallo – sono gli impedimenti professionali e la mancanza di tempo libero (27%), oltre alle ristrettezze finanziarie (17%).

Poche vacanze per i lavoratori

Non sorprende che siano le famiglie con figli a viaggiare di meno, assieme alle persone di media età che occupano posizioni di quadro nelle piccole e medie imprese, oltre ai lavoratori indipendenti.

«La pressione economica e professionale, combinata agli obblighi famigliari, è particolarmente forte per queste categorie di persone», indicano i ricercatori.

Abitudini opposte si riscontrano invece presso i cittadini ultrasessantenni, i quali viaggiano mediamente tre volte all’anno. E per loro la tendenza è in crescita.

Il riposo preferito alla cultura

Analizzando il tipo di «evasione» preferito dagli svizzeri, si osserva che sono sempre più in voga i viaggi di corta durata e i soggiorni molto prolungati, quali i congedi sabbatici.

Le vacanze balneari e i soggiorni classici di una o due settimane sono al contrario in calo.

I cittadini elvetici ricercano soprattutto il riposo, ma non disdegnano le vacanze sportive e ricche di attività. Meno gettonate sono invece le partenze per ragioni culturali.

Partire in auto

Dall’indagine risulta infine che gli svizzeri trascorrono le loro vacanze di preferenza in patria o al limite nei Paesi vicini.

Non bisogna quindi meravigliarsi se l’automobile rappresenta il mezzo di trasporto più utilizzato per andare in vacanza (60%), a scapito dell’aereo (18%).

swissinfo e agenzie

80% degli svizzeri sono partiti in vacanza almeno una volta per più di quattro notti nel 1992.
La percentuale è scesa al 68% nel 2004.
Gli oltre 65enni sono i cittadini che si spostano maggiormente, con una media di tre viaggi all’anno.

Secondo le cifre pubblicate mercoledì dall’Ufficio federale di statistica, i turisti stranieri che in passato hanno per così dire «snobbato» la Svizzera, hanno registrato un aumento ad inizio 2005.

Nei mesi di gennaio e febbraio, il numero di pernottamenti in Svizzera effettuati dalla clientela estera è infatti aumentato del 5,6%; in contro tendenza invece i pernottamenti dei turisti elvetici (-1,3%).

Per la prima volta, si è assistito ad un forte aumento dei turisti in provenienza dall’Europa dell’Est.

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