Tendenza al ribasso di benzina e olio da riscaldamento

La discesa delle quotazioni del greggio e l'indebolimento del dollaro incidono sui prezzi di benzina e olio da riscaldamento in Svizzera. Le compagnie petrolifere hanno già abbassato a due riprese i prezzi nei distributori di carburante.
A seconda delle regioni, un litro di benzina senza piombo 95 oscilla per la Migrol tra 1,33 e 1,37 franchi, ha indicato Patrick Martin, responsabile del settore, precisando che per la senza piombo 98 in generale occorre prevedere 6 centesimi in più, mentre un litro di diesel costa 14 centesimi in più.
Anche i prezzi dell’olio da riscaldamento stanno scendendo. Se presso la BP 14 giorni fa bisognava sborsare 64,30 franchi per 100 litri, in base a un’ordinazione di 6000 litri, oggi la tariffa è di 53,90 franchi. Il calo ammonta al 16 per cento.
«Se la tensione si dovesse allentare ulteriormente sul mercato del greggio, i prezzi dovrebbero diminuire ancora», afferma Rolf Hartl, direttore dell’Unione petrolifera. La OK Coop ha in programma per giovedì una nuova riduzione dei prezzi. L’entità del taglio non è ancora stata determinata, secondo il direttore Walter Eberle.
Anche la Migrol sta esaminando nuovi ribassi. La benzina dovrebbe scendere di due centesimi domani, salvo il caso di una controtendenza negli USA. La flessione del prezzo della benzina potrebbe raggiungere la settimana prossima due o tre centesimi, secondo Patrick Martin. Per il momento, BP Switzerland e Shell Switzerland matengono il riserbo.
Nel solo 2000 il prezzo della benzina è stato ritoccato per ben 40 volte, verso l’alto e vero il basso, rileva Hans Strassl, direttore di BP Switzerland. Per Heike Lau, portavoce della Shell, la compagnia «attende per vedere se la tendenza troverà conferma».
Dal canto suo Rolf Hartl si dice ottimista: «l’atterraggio morbido» del prezzo del petrolio riuscirà. Il direttore dell’Unione petrolifera sottolinea però che fra i fattori che determinano il prezzo dei prodotti petroliferi figurano, oltre al costo del greggio, le spese per i trasporti sul Reno e il corso del dollaro.
Per quanto riguarda l’olio da riscaldamento, il prezzo dipende anche dalla situazione meteorologica. Le riserve nei serbatoi tuttavia dovrebbero già essere a buon livello. Il tasso di riempimento dovrebbe infatti superare chiaramente il dato di ottobre (57 per cento).
Secondo Hartl, il prezzo del greggio dovrebbe situarsi tra 15 e 20 dollari il barile. Mercoledì a mezzogiorno il greggio dell’OPEC era a quota 26,58 dollari, dopo i 28,28 di martedì e i 30,92 della settimana scorsa.
Diversi i fattori che hanno contribuito alla sua discesa: le scorte di greggio e di prodotti petroliferi negli USA stanno crescendo a livelli accettabili e gli operatori sono sempre più convinti che non vi saranno problemi di rifornimento quest’inverno. A ciò si è aggiunta la decisione del Consiglio di sicurezza dell’ONU di martedì di prolungare di sei mesi il programma per l’Irak «pertrolio in cambio di cibo».
swissinfo e agenzie

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