
Un anno borsistico da dimenticare
La Borsa svizzera chiude il 2008 con un bilancio contrastato. La piazza elvetica ha conosciuto un esercizio record per quanto riguarda il numero di transazioni; l'indice dei valori guida SMI ha tuttavia perso quasi il 34,5%. Non succedeva dagli anni '70.
I segmenti del mercato (SIX Swiss Exchange, SWX Europe e Scoach Suisse) hanno fatto segnare un numero di transazioni in rialzo del 27,9% a oltre 45,2 milioni, ha indicato martedì la Borsa svizzera. L’essenziale delle operazioni (42,1 milioni) è riconducibile al mercato azionario, in progressione del 31,1% rispetto all’esercizio precedente.
Il calo dei titoli ha però comportato una contrazione del volume d’affari del 23,5%. Lo Swiss Market Index ha chiuso il 2008 a 5534,53 punti: da gennaio ha lasciato sul terreno circa 3’000 punti (-34,46%). Bisogna ritornare al 1974 per trovare una perdita così marcata sull’arco di dodici mesi.
Il listino è virato in negativo in corrispondenza delle cattive notizie provenienti dapprima dagli Stati Uniti, e in seguito dall’Europa e dall’Asia.
Tra i 20 titoli che compongono l’SMI, ad aver perso più valore è stato quello di Swiss Life, il principale assicuratore svizzero, che dall’inizio dell’anno è regredito di tre quarti. Anche i titoli di alcune grosse società elvetiche hanno perso oltre il 50% del loro valore: tra questi si possono citare l’UBS, il Credit Suisse, la banca Julius Bär, il gruppo Swatch, ABB e Holcim.
I giganti farmaceutici (Novartis e Roche) sono stati meno toccati, con un calo di circa il 15%. L’unico titolo dell’SMI ad aver registrato una progressione è stato quello del gruppo farmaceutico Actelion (+14%).

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