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Un appello al patriottismo e all’apertura

Secondo il presidente Samuel Schmid, «gli svizzeri hanno motivo di essere orgogliosi» Keystone

Rivolgendosi agli Svizzeri all'estero per la Festa nazionale, il presidente della Confederazione ricorda che «la patria non si oppone all'apertura sul mondo».

Nel suo messaggio, Samuel Schmid saluta i 620’000 concittadini espatriati che «contribuiscono alla buona reputazione» della Svizzera un po’ ovunque nel globo.

La croce bianca in campo rosso, simbolo della Svizzera, è diventata molto di moda negli ultimi anni. La si può oramai ritrovare sui portamonete, ombrelli, zaini e sulle magliette.

«La swissness è uno stile di vita», constata Samuel Schmid nella sua allocuzione rivolta agli Svizzeri all’estero in occasione della Festa nazionale.

La storia di un successo

«Questo rinnovato patriottismo non ci impedisce però di essere aperti sul mondo», aggiunge il presidente della Confederazione.

Oggi, la bandiera svizzera sventola infatti anche a Strasburgo, di fronte alla sede del Consiglio d’Europa, a Ginevra e New York davanti a quella dell’ONU, ma anche nel campo dei soldati svizzeri in missione di pace nei Balcani.

Per Schmid, quella della Svizzera è la storia di un successo. Un successo che deve molto al coraggio, all’abilità e alla tenacia dei suoi abitanti.

Inoltre, prosegue, le recenti commemorazioni dei 60 anni dalla fine della Seconda guerra mondiale, che ha risparmiato la Svizzera, ci ricordano l’importanza della provvidenza e della protezione dell’Onnipotente.

«La Festa nazionale è dunque anche una festa della gratitudine e benché per molti questo concetto non figuri più nel vocabolario, tutti abbiamo motivo di essere riconoscenti», afferma il presidente.

Gioia e fierezza

Nonostante il disavanzo nelle casse federali, la crescita economica inferiore alla media e le preoccupazioni sul futuro delle opere sociali – che conducono a lamentele nel confronto internazionale – la Svizzera «si trova ad un livello molto alto».

«Dimentichiamo troppo facilmente i nostri vantaggi», constata Samuel Schmid, ricordando la bellezza dei paesaggi, la modernità dei trasporti, la qualità dell’assistenza sanitaria e dell’istruzione, la stabilità politica e il rispetto delle minoranze. Vantaggi che proprio gli Svizzeri all’estero, con la loro prospettiva esterna, percepiscono probabilmente meglio.

Non abbiamo quindi solo buone ragioni per essere riconoscenti – indica Schmid – ma anche buoni motivi per essere felici e forse anche un poco orgogliosi.

In conclusione, il presidente della Confederazione rammenta ai compatrioti all’estero che sono «in tutto il mondo, i messaggeri della buona reputazione della Svizzera: affidabilità, qualità e spirito innovativo».

swissinfo

La Festa nazionale del 1. agosto è stata introdotta alla fine del 19esimo secolo.

Il 1. agosto è però ufficialmente un giorno festivo soltanto dal 1994.

In questa data, si ricorda il Patto del 1291, anno in cui i rappresentanti dei cantoni di Uri, Svitto e Untervaldo si giurarono fedeltà eterna.

In quell’occasione, si gettarono le basi di un’alleanza diventata poi una Confederazione nel 1848.

Oltre 620’000 cittadini svizzeri vivono all’estero.
100’000 di loro sono iscritti alle liste elettorali elvetiche per accedere al voto.

Uno smartphone mostra l’app SWIplus con le notizie per gli svizzeri all’estero. Accanto, un banner rosso con il testo: ‘Rimani connesso con la Svizzera’ e un invito a scaricare l’app.

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