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Un sistema educativo tra i più cari al mondo

Nonostante i molti soldi spesi, i risultati non sono dei migliori Keystone

Con 8'800 dollari (11'000 franchi) per allievo all'anno, la Svizzera è tra i paesi dell’Ocse che investono più denaro nell’educazione.

Secondo uno studio pubblicato martedì, è preceduta solo da Stati Uniti, Danimarca e Norvegia.

La formazione è un bene, la formazione è necessaria, ma quanto costa! Soprattutto in Svizzera che, stando al rapporto 2004 dell’Ocse (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico), è uno dei paesi in cui si spende di più per l’istruzione.

Ad incidere sul bilancio svizzero sono soprattutto i salari degli insegnanti, più elevati che altrove. Di buono c’è che la qualità delle scuole sembra giustificare in qualche modo le spese, e questo nonostante i risultati negativi riportati dall’ormai tristemente famoso studio PISA.

Per Stefan Wolter, direttore del Centro svizzero di coordinazione per la ricerca sull’educazione, il primo posto della Svizzera è da considerare positivamente, dato che le alte spese per l’istruzione promuovono la crescita dell’economia nazionale. «Ma spendere molto non significa necessariamente che i soldi vengano impiegati al posto giusto con il giusto effetto.»

Confronti internazionali

L’edizione 2004 di «Regards sur l’éducation», pubblicato dall’Ocse, presenta un confronto internazionale delle risorse dedicate all’insegnamento e dei risultati ottenuti. Pur offrendo diversi spunti di riflessione, il rapporto, secondo la Conferenza svizzera dei direttori cantonali della pubblica educazione (Cdpe), è da prendere con le pinze.

Gabriela Fuchs, responsabile della comunicazione per la Cdpe, sottolinea che i paragoni dell’Osce sono di tipo quantitativo e non dicono nulla, per esempio, sulla qualità dei diplomi.

Ma cosa dice il rapporto dell’Ocse, criticato in passato oltre che dalla Cdpe, dall’Austria e da alcuni Länder tedeschi? Per quanto riguarda le spese, con i suoi 11’000 franchi l’anno per allievo (dalla scuola elementare all’università), la Svizzera è al quarto posto della graduatoria. La precedono solo gli Stati Uniti (14’000 franchi), la Danimarca e la Norvegia (entrambe intorno agli 11’400 franchi). La media internazionale si aggira intorno ai 7’800 franchi.

Con investimenti nel settore dell’istruzione che corrispondono al 5,3% del prodotto interno lordo, la Svizzera spende dunque molto e anche se i risultati ottenuti sono buoni «di fronte alle ingenti risorse investite nel sistema formativo, oggi emerge una maggior esigenza di efficacia», come scrive in una nota l’Ufficio federale di statistica (Ust) presentando lo studio dell’Ocse.

Potenziale per maggiore efficienza

«Se confrontiamo la graduatoria della Svizzera nello studio PISA con le spese per la formazione, ne risulta un sistema di educazione piuttosto insufficiente», afferma Stefan Wolter. «Bisogna però anche vedere la relazione di questa inefficienza con le condizioni quadro. In Finlandia, per esempio, l’efficienza è alta e le spese per la formazione basse. Ma in Finlandia si parla una sola lingua», insiste, «mentre da noi l’insegnamento delle lingue straniere occupa molto posto».

Il potenziale per una maggiore efficienza c’è, ma bisogna pure vedere quali sono gli effetti collaterali: che conseguenze hanno le classi più numerose e i salari dei docenti più bassi, si chiede Wolter, sulla qualità dell’insegnamento?

L’attuale discussione su una maggiore efficienza non può mirare al risparmio nella formazione, bensì a ottenere migliori risultati con gli stessi mezzi.

Salari elevati

L’alto costo del sistema di formazione svizzero è da attribuire soprattutto al livello elevato dei salari delle persone attive nell’insegnamento. Questi oneri rappresentano per la Svizzera il 77% delle spese correnti in ambito universitario e l’85% negli altri ambiti. Nella media internazionale, tali quote sono del 67% e dell’81%.

L’elevato livello degli investimenti a favore dell’istruzione in Svizzera è determinato anche da altri fattori, come l’«ottima infrastruttura scolastica», l’organizzazione istituzionale decentrata (classi e istituti piccoli) e l’esistenza di quattro regioni linguistiche.

Buon tasso di formazione, ma si potrebbe fare di più

Nel raffronto internazionale, la popolazione svizzera è ben formata: l’82% delle persone tra i 25 e i 64 anni dispone almeno di una formazione di grado secondario II (maturità o formazione professionale), mentre la media dei Paesi dell’Ocse è del 65%.

La prima parte dell’indagine PISA ha tuttavia evidenziato risultati in chiaroscuro per la Svizzera. In particolare le competenze linguistiche degli allievi si sono rivelate piuttosto scarse.

C’è poi un altro punto in cui la Svizzera non raggiunge il livello internazionale: la percentuale di persone che portano a termine una formazione universitaria è inferiore del 5% rispetto alla media. In totale solo il 37% ha un diploma di livello terziario (19% università, 18% scuole professionali superiori).

Ma su queste cifre la reazione della Cdpe è decisa: l’Ocse non tiene sufficientemente in conto il valore della formazione professionale svizzera. Per ottenere lo stesso tipo di qualificazione, in altri paesi è necessario andare all’università, in Svizzera si può seguire un percorso professionale.

Formazione e mercato del lavoro

Più alto è il grado di formazione, più facile è l’integrazione nel mercato del lavoro. Soprattutto la quota di donne attive aumenta con il grado di formazione: 60% se hanno frequentato la scuola dell’obbligo, 73% se hanno concluso degli studi secondari, 82% se hanno un diploma di scuola superiore.

Quest’ultima percentuale corrisponde a quella di partenza per gli uomini, che raggiungono un tasso d’occupazione del 94% se hanno frequentato il livello terziario.

Nel raffronto internazionale, l’inserimento professionale della popolazione svizzera è tra i più elevati. Ne risulta che in Svizzera, spendere per la formazione significa effettuare un investimento che permette di acquisire competenze, aumentare il potenziale di guadagno e contribuire ad accrescere la produttività.

swissinfo e agenzie

11’000 franchi l’anno per allievo: la spesa svizzera per la formazione
7’800 franchi: la spesa media dei 30 paesi dell’Ocse
37%: tasso degli svizzeri con formazione terziaria (42%: media Ocse)

L’82% degli svizzeri ha una formazione secondaria che va oltre la scuola dell’obbligo (62%: media Ocse).

Nel 2000, la Svizzera ha speso 22 miliardi per l’insegnamento, quasi il 18% della spesa pubblica.

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