Genova: crollo ponte, nel 2006 idea di Calatrava, lo riprogetto io
(Keystone-ATS) Era il 2006 quando l’archistar Santiago Calatrava si recò a Genova per incontrare l’allora presidente della Regione Liguria, Claudio Burlando. E si candidò per disegnare e realizzare un nuovo ponte autostradale in acciaio sul torrente Polcevera.
C’era l’ipotesi in quegli anni, al vaglio della società Autostrade e del Governo italiano, di abbattere e sostituire il ponte progettato dall’ingegnere Riccardo Morandi e costruito negli anni ’60 dalla società Condotte.
Calatrava – cittadino spagnolo ma naturalizzato svizzero – presentò la sua “idea innovativa” per recuperare spazi di vivibilità in un quartiere invaso dal cemento: costruire il nuovo ponte in acciaio proprio sopra il vecchio viadotto ed usarlo poi per demolire l’opera sottostante, con l’uso di appositi carrelli che agganciano pezzi della struttura e li portano a terra.
“Il nuovo ponte – spiegò l’architetto spagnolo – sarebbe molto più leggero e le carreggiate sarebbero divise in modo da lasciare filtrare la luce del sole a terra. I piedi del viadotto occupano 600 metri quadrati, per la nuova struttura ne basterebbero 50-60”. E aggiunse: “Vorrei presentare – registrano ancora le cronache di quell’anno – due o tre idee di ponti strallati e ad arco per poi fare scegliere il migliore, ma l’importante è che la struttura nasca in sintonia con il paesaggio, perchè quella valle è molto bella”. Garantì poi che l’opera sarebbe stata realizzata in tre anni, uno per la progettazione e due per la realizzazione.
L’idea di affidare il progetto a Calatrava piacque a Burlando (e nei giorni successivi la caldeggiò con l’allora ministro Antonio Di Pietro) ma nel rispetto dei ruoli comunque precisò: “Naturalmente spetta ad Autostrade (oggi gruppo Atlantia) scegliere gli autori del progetto”.
A maggio 2009, quando dalla società Autostrade venne presentato il nuovo progetto della gronda autostradale da Voltri alla Val Polcevera, le cronache registrarono: “Non è previsto l’abbattimento del Ponte Morandi”.