Hollande in banlieue, ‘dramma Théo non giustifica violenze’
(Keystone-ATS) “Non possiamo accettare, a causa di un dramma, che si spacchi” tutto: all’indomani di una nuova notte di guerriglia urbana in banlieue, il presidente francese François Hollande si è recato in visita a Aubervilliers, nella Seine-Saint-Denis.
Ha tentato così di placare gli spiriti in quella che è una delle zone più colpite dalle rivolte scoppiate dopo il caso di Théo, il ragazzo di 22 anni brutalizzato e, secondo l’accusa, stuprato con il manganello dalla polizia a Aulnay-sous-Bois.
Oggi è spuntata una nuova testimonianza di un amico del ragazzo, il quale sostiene anch’egli di essere stato pestato senza motivo dallo stesso agente incriminato insieme ad altri tre colleghi per le violenze su Théo.
Su di lui pesa l’accusa di stupro mentre sugli altri tre quella di violenze di gruppo. La testimonianza di Mohamed K – questo il nome del ragazzo – ha indotto il ministro dell’Interno, Bruno Le Roux, a sollecitare ancora una volta l’Ispettorato di polizia (Igpn) per fare piena chiarezza sul nuovo caso, mentre la magistratura ha aperto un’indagine preliminare.
I fatti risalirebbero al 26 gennaio scorso. Secondo il racconto di Mohamed, ventiduenne di Aulnay-sous-Bois come Théo, due poliziotti lo fermano per una perquisizione: uno lo spinge verso l’ingresso di un palazzo e il controllo degenera. Un terzo agente esce dall’ingresso. “Si tratta di un poliziotto ben noto nel quartiere, lo stesso che ha penetrato Théo con il suo manganello, tutti lo chiamano Barbarossa”, ha dichiarato Mohamed che poi racconta nei dettagli gli insulti, le manette, le botte, la minaccia con la pistola elettrica.
Una ‘tortura’ di oltre mezz’ora. Sulle reti all news stasera vengono diffuse le sue foto con il volto tumefatto dopo il fermo, violentissimo. Condotto in ospedale gli vengono prescritti 5 giorni di riposo totale. All’inizio decide di non parlare perché aveva appena trovato lavoro “e non potevo permettermi di perderlo”.
Ma ora ci ha ripensato, scegliendo anche lo stesso avvocato di Théo. “Sono accuse gravi che riguardano lo stesso funzionario. Meritano chiaramente che sia fatta piena luce. Appena informato dei fatti, il ministro Le Roux si è rivolto all’Igpn”, ha riferito il portavoce del ministero dell’Interno, Pierre-Henry Brandet. Ma i poliziotti in questione hanno sporto denuncia contro Mohamed: uno di loro avrebbe avuto 3 giorni di interruzione di lavoro perché si “era storto un dito”.
Il ragazzo non ha negato di aver tentato di difendersi dalle botte. Secondo il ministero dell’Interno di Parigi, sono 245 i fermi compiuti in Francia per gli incidenti e la guerriglia urbana in banlieue dall’inizio dell’affaire Théo, il 2 febbraio scorso.