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Il primo francobollo al mondo al profumo di cioccolato

Da addentare o da apporre agli invii postali ? Keystone

La Posta ha emesso una nuova serie di francobolli al profumo di cioccolato per ricordare il secolo di vita di Chocosuisse, l'associazione che raggruppa i fabbricanti svizzeri del settore. Si tratta di una serie unica al mondo, è stato spiegato lunedì durante una conferenza stampa a Berna.

Opera dei grafici zurighesi Ralph Schraivogel e Yves Netzhammer, la nuova serie di francobolli profumati è valida dal 9 maggio ma chi vorrà potrà procurarsela agli sportelli già il 2. Gli appassionati di filatelia potranno acquistare anche il singolo foglio di francobolli composto da 15 pezzi da 90 centesimi fotografati su uno sfondo di carta stagnola e che riproduce, quasi fosse pronta per essere addentata, una tavoletta di cioccolato.

Al pari del francobollo di stoffa realizzato in omaggio all’industria del ricamo svizzera, con questa iniziativa si è voluto festeggiare l’anniversario di un’organizzazione – Chocosuisse – la cui attività centenaria ha contribuito a creare l’immagine di un paese patria del cioccolato per antonomasia.

Ogni anno la Posta emette una quarantina di francobolli. Solo nel 1999 sono stati venduti circa 600 milioni di pezzi pari a un ricavo di 55 milioni di franchi. Nel corso della presentazione del nuovo francobollo commemorativo, i rappresentanti di Chocosuisse hanno ricordato l’importanza di questo ramo economico per la Confederazione: solo nel 1999, le 17 società appartenenti alla federazione hanno realizzato un giro d’affari di 1,2 miliardi di franchi; 4200 persone le persone impiegate.

Gli Svizzeri sono golosi di cioccolato, ha ricordato il direttore di Chocosuisse Urs Schmid, tanto che con 11 chili consumati a testa ogni anno occupano il primo posto della classifica dei maggiori consumatori di questo alimento, davanti a Tedeschi – 10 chili – e Francesi, sette.

I produttori di cioccolato si trovano ora di fronte a nuove sfide, in particolare nei confronti dell’Unione Europa: Chocosuisse chiede l’adattamento delle normative svizzere in materia a quella di Bruxelles. Anche la protezione del marchio «cioccolato svizzero», a parere di Schmid, necessita di una vigilanza costante da parte dei produttori e delle autorità. Un’altra richiesta ai poteri pubblici riguarda la possibilità di procurarsi materia prima localmente, come il latte, a prezzi più bassi. Col governo, ha aggiunto Schmid, Chocosuisse intende discutere anche il problema dell’uso della lecitina di soia nella fabbricazione di cioccolato.

Oltre al francobollo, Chocosuisse prevede un giornata di festeggiamenti fissata per il 18 maggio e alla quale parteciperà anche il consigliere federale Pascal Couchepin.

swissinfo e agenzie

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