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Il Ticino alla ricerca di uno stadio da serie A

Lo stadio Comunale di Bellinzona necessita di interventi urgenti

Dopo la promozione del Bellinzona nella massima serie calcistica svizzera, il cantone si trova confrontato al problema delle strutture: nessuno degli stadi è infatti omologato per la «Super League» (serie A).

Lo stadio Comunale di Bellinzona – inaugurato nel 1947 – non adempie infatti i requisiti stabiliti dalla Swiss football League, né per quanto concerne la serie B («Challenge League») né per la «Super League». Il club granata ha infatti beneficiato di una deroga.

Per questa ragione, in un primo tempo il club ticinese aveva considerato l’ipotesi di spostarsi oltre San Gottardo.

«Quando abbiamo dovuto chiedere la licenza – ha spiegato in un’intervista al quotidiano La Regione l’ex presidente Manuele Morelli – siamo stati costretti ad allegare alla richiesta la disponibilità di uno stadio omologato».

In quel momento, i soli impianti con i quali era stato trovato un accordo di massima erano quelli di Basilea e San Gallo. Tuttavia, ha aggiunto Morelli, «ambedue le scelte sarebbero disastrose per le nostre casse».

Soluzione transitoria

In aprile, il municipio di Bellinzona ha quindi approvato un credito urgente di 1,65 milioni di franchi per adeguare lo stadio cittadino agli standard minimi di Challenge League: si tratta segnatamente di interventi riguardanti le recinzioni, le uscite, i servizi e altre opere minori.

Parte di questo importo – 250’000 franchi – è inoltre destinato a rendere il Comunale temporaneamente agibile per le partite di Super League. Tuttavia, la soluzione sarebbe praticabile unicamente a corto termine: ammesso e non concesso che tutti i lavori siano eseguiti in tempo utile, lo stadio bellinzonese potrebbe ospitare partite della massima serie unicamente fino al 2010. Le situazioni provvisorie di lunga durata non sono infatti più tollerate dalla Swiss football League.

A quel momento, le prospettive saranno essenzialmente due: la costruzione di un nuovo impianto – che consentirebbe, durante i lavori, un prolungamento della deroga – o lo spostamento a Lugano.

Opzione Lugano

Anche la città di Lugano ha infatti deciso di ristrutturare lo stadio di «Cornaredo», peraltro anch’esso non ancora conforme alle norme per la Challenge League.

A inizio aprile, l’esecutivo ha deciso di procedere alla demolizione della vecchia tribuna est, che sarà sostituita da una nuova struttura in cui saranno integrati gli spazi necessari allo svolgimento delle partite di Super League. Cornaredo dovrebbe essere agibile per la massima serie a partire dal 2010.

A corto termine Lugano potrebbe inoltre già ospitare, con alcune limitazioni, le partite che il Bellinzona disputerà in Coppa Uefa: paradossalmente, i requisiti internazionali sono infatti meno severi rispetto alle esigenze dalla Swiss football League.

Infatti, spiega Andrea Rege Colet, ex presidente del Bellinzona e ora membro della commissione licenze della lega nazionale, all’interno della Federazione europea vi sono paesi che – a livello infrastrutturale – non sono paragonabili alla Svizzera.

«Stadio Ticino»?

L’altra via percorribile, ossia la costruzione di una nuova struttura, sta suscitando un’accesa discussione nel cantone. Il ministro ticinese dello sport Gabriele Gendotti ha proposto di creare uno stadio cantonale, che non si limiti ad ospitare le partite ma offra servizi e opportunità di svago durante tutta la settimana. Egli ha citato quale esempio lo stadio di Neuchâtel.

Gendotti ha invitato le società calcistiche ticinesi a collaborare per raggiungere tale obiettivo e ha ricordato la possibilità di ottenere sussidi da parte del cantone, in particolare i contributi Sport-Toto. Questi ultimi potrebbero, a suo dire, coprire fino al 30% dell’investimento.

Sulla stessa lunghezza d’onda, tre parlamentari liberali hanno presentato al governo cantonale un’interpellanza in cui invitano l’esecutivo ad accelerare i tempi. Nel testo viene caldeggiata la creazione «di uno stadio di calcio polifunzionale, che potrebbe essere realizzato grazie a un partenariato pubblico-privato».

E l’ubicazione? Alcuni sindaci della zona suggeriscono il piano di Magadino, altri propendono per Castione (nei pressi di Bellinzona), in cui sorgerà nei prossimi anni una nuova stazione ferroviaria, capolinea della linea regionale. Un’ulteriore proposta è quella di costruire lo stadio a Tenero, nei pressi del Centro sportivo nazionale.

Infine, secondo quando riportato dal Giornale del Popolo, un gruppo di investitori privati starebbe considerando l’ipotesi di realizzare la struttura nei terreni adiacenti all’aeroporto di Lugano-Agno.

Il campanilismo divide il Ticino

Se la prospettiva di un ipotetico FC Ticino appare attualmente utopica, quella di uno stadio cantonale non nasce sotto migliori auspici. E ciò indipendentemente dal fatto che, tra un decennio, dopo l’entrata in funzione della galleria di base del Monte Ceneri, le distanze tra i poli cantonali saranno ancora più brevi.

«In Ticino vi è un forte campanilismo», sottolinea Andrea Rege-Colet: «Ci sono addirittura persone che affermano di non volersi spostare da Bellinzona a Castione [circa 4 km] per seguire la propria squadra, se il nuovo stadio fosse edificato lì!».

Ovviamente, aggiunge Rege-Colet, «alla luce di questo contesto, è ben difficile stabilire un piano comune e presentare una proposta concreta ai possibili investitori privati».

L’ex presidente conclude comunque con una nota d’ottimismo: «Tra i giovani la mentalità sta cambiando, ragion per cui il futuro potrebbe riservarci qualche piacevole sorpresa».

swissinfo, Andrea Clementi

Classificandosi al secondo posto nel campionato di Challenge League, l’Associazione calcio Bellinzona ha potuto disputare due incontri di spareggio contro il San Gallo, che ha concluso al penultimo posto la stagione in Super League.

Imponendosi in entrambi gli incontri (3-2 e 2-0), i giocatori in maglia granata sono stati promossi nella massima divisione. Il Bellinzona può inoltre partecipare dall’estate prossima alla Coppa Uefa, dal momento che il Basilea – vincitore della finale di Coppa Svizzera contro i ticinesi – ha vinto il titolo elvetico e giocherà quindi in Champions League.

Lugano e Locarno rimangono nella Challenge League, mentre il Chiasso è stato relegato in prima lega.

Nel corso del mese di maggio, è stato creato il «Comitato contro lo Stadio Ticino». Secondo il gruppo, «far giocare una squadra fuori dalla propria città vorrebbe dire snaturarla, perdere quel senso di appartenenza che ci rende fieri di tifare per quella o per quell’altra squadra».

I contrari – che vedono nella proposta di stadio unico «una mossa politica ben precisa per trovare dei finanziamenti pubblici» – giudicano plausibile unicamente l’ipotesi di due stadi a livello cantonale, uno a nord del Monte Ceneri, l’altro a sud.

La prima partita in Super League del Bellinzona è prevista mercoledì 16 luglio alle 19.45 a Zurigo contro il Grasshopper.

L’esordio casalingo dei granata avverrà il 23 luglio contro il Neuchatel Xamax.

In seguito l’ACB si recherà al San Giacomo di Basilea. Il 2 agosto i sopracenerini accoglieranno il Lucerna, prima di affrontare l’Aarau, il Sion, il Vaduz, lo Zurigo e lo Young Boys.

La prima parte del girone invernale si concluderà il 14 settembre, mentre gli ultimi incontri sono in programma a metà dicembre.

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