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In arrivo controlli sui social per chi vuole visto Usa

Nuova stretta in arrivo sui visti negli Stati Uniti, con l'amministrazione Trump che stavolta si appresta a mettere nel mirino i social media. KEYSTONE/AP/PABLO MARTINEZ MONSIVAIS sda-ats

(Keystone-ATS) Nuova stretta in arrivo sui visti negli Stati Uniti, con l’amministrazione Trump che stavolta si appresta a mettere nel mirino i social media.

A chi vuole entrare nel Paese verrà chiesto di consegnare le chiavi di accesso ai propri profili Facebook, Twitter, Google. Le autorità potranno così ricostruire tutta la storia online di una persona e verificare, per esempio, eventuali segnali di radicalizzazione o attività di proselitismo.

Uno smartphone mostra l’app SWIplus con le notizie per gli svizzeri all’estero. Accanto, un banner rosso con il testo: ‘Rimani connesso con la Svizzera’ e un invito a scaricare l’app.

La misura, contenuta in una serie di nuove regole messe a punto dal Dipartimento di Stato, non riguarderà i cittadini di Paesi amici come l’Italia, la Francia, la Germania, il Regno Unito, il Giappone, la Corea del Sud o il Canada. Ma interesserà una platea ben più ampia rispetto all’ipotesi iniziale: quasi 15 milioni di persone.

Si applicherà infatti non solo a chi fa richiesta di un visto di immigrazione, ma anche a chi vuole entrare negli Usa per turismo o per motivi di studio e di lavoro. Interesserà dunque anche Paesi come Brasile, Cina, India e Messico.

Nessun social media sarà trascurato: anche Instagram, Flickr, LinkedIn, Reddit, Youtube. Poi i siti cinesi Douban Sina Weibo o Youku, e il network russo VK. I controlli ‘rafforzati’ però non si limiteranno solo alle informazioni contenute su queste piattaforme. Le autorità americane chiederanno ai richiedenti per il visto anche i numeri dei vecchi passaporti, i vecchi numeri di telefono e l’accesso agli indirizzi email.

Le associazioni per la difesa dei diritti civili non ci stanno: “Questo tentativo di raccogliere in maniera massiccia informazioni personali sui social media – afferma l’American Civil Liberties Union – è un piano inefficace e profondamente problematico, che viola i diritti degli immigrati e dei cittadini Usa, colpendo la libertà di parola e di associazione”. Critiche anche da Facebook.

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