Kühne+Nagel nell’SMI, è società del più ricco della Svizzera

(Keystone-ATS) Il colosso della logistica Kühne+Nagel – sviluppato e reso grande da quello che è il più ricco abitante della Svizzera, un ormai anziano imprenditore tedesco – ha oggi ufficialmente preso il posto di Credit Suisse (CS) nell’SMI.
Cioè nell’indice della borsa elvetica, che comprende i 20 titoli principali del mercato.
Le azioni della banca, la cui fusione con l’omologa UBS è stata perfezionata ieri, sono oggi sospese e verranno definitivamente stralciate domani. Lo storico istituto fondato nel 1856 da Alfred Escher (1819-1882) ha cessato di esistere come gruppo indipendente. L’ultima quotazione ieri, ha valorizzato il titolo CS a 0,82 franchi.
Il punto più alto era stato raggiunto nell’agosto del 2000, con l’azione scambiata a 96,50 franchi. Era poi seguita una flessione sino a 19,10 franchi nel 2003, poi un nuovo balzo a 96,00 franchi nel 2007, immediatamente prima della crisi finanziaria. Da allora il titolo si è incamminato in una valle di lacrime, con una tendenza pressoché costante al calo. Nel 2015 il corso massimo ha sfiorato 29 franchi; poi 18 franchi nel 2018, 14 franchi nel 2020, 13 nel 2021 nonché meno di 10 franchi nel 2022. Nel 2023 è sceso ulteriormente, sulla scia del perdurare della crisi di fiducia. Venerdì 17 marzo, due giorni prima che fosse annunciata l’acquisizione da parte di UBS, un’operazione orchestrata dal Consiglio federale al di fuori del normale diritto vigente, l’azione aveva chiuso a 1,86 franchi.
I riflettori sono quindi ora puntati su Kühne+Nagel, gigante con sede a Schindellegi (SZ) che è stato portato alla grandezza attuale da Klaus-Michael Kühne, un imprenditore di Amburgo oggi 86enne che nel 1958, all’età di 21 anni, entrò nella ditta fondata dal nonno, poi trasferita in Svizzera. Oggi, secondo una classifica della rivista Forbes, può contare su un patrimonio di 40 miliardi di dollari (l’equivalente di 36 miliardi di franchi), un dato confermato anche dal Bloomberg Billionaires Index, che lo rende il 30esimo uomo più ricco del pianeta.
Per gli appassionati di storia economica va ricordato che la società Kühne+Nagel venne creata a Brema nel 1890, sotto forma di impresa di spedizioni, da August Kühne e Friedrich Gottlieb Nagel. Una personalità importante è stata fino al 1933 anche l’imprenditore ebreo Adolf Maass, poi estromesso dall’azienda: morirà ad Auschwitz nel 1945.
Kühne+Nagel ha avuto anche un ruolo decisivo nel trasporto di mobili provenienti da decine di migliaia di alloggi di ebrei deportati, nei paesi occupati dai nazisti. Un capitolo della storia aziendale affrontato per la prima volta nel gennaio 2021 in un’intervista alla SonntagsZeitung dallo stesso Klaus-Michael Kühne. “Mi sento responsabile per i miei antenati, per mio padre in particolare. Ha dovuto partecipare all’economia di guerra con l’azienda, ma ha anche superato bene il conflitto. Questo è stata una buona prestazione. Ma tutti all’epoca erano coinvolti e politicamente allineati in modo sbagliato. Questo va detto chiaramente. È però difficile giudicare se non lo si è vissuto in prima persona e non ci si è confrontati con questa sfida. Io stesso avevo solo sette anni alla fine della guerra”.
Nel dopoguerra la società si espanse, con l’obiettivo di diventare sempre più grande a livello internazionale. Per paura delle politiche socialdemocratiche del cancelliere Willy Brandt o più probabilmente per motivi fiscali, stando alla ricostruzione della vicenda che ne ha fatto ieri il Tages-Anzeiger, la sede del gruppo è stata spostata a Schindellegi (SZ), un comune di circa 4000 abitanti con un’impronta ancora spiccatamente agricola. E nello stesso luogo hanno trovato domicilio anche Kühne – che non ha preso la cittadinanza elvetica – e la moglie. La coppia non ha avuto figli: questo è “naturalmente triste”, aveva dichiarato alla SonntagsZeitung. “La terza generazione è l’ultima della famiglia: come imprenditore famigliare penso che sia un peccato che io non possa lasciare in eredità l’azienda”.
Kühne è ancora quasi ogni giorno in ufficio, ad Amburgo o a Schindellegi, oppure opera dalla sua casa di vacanza a Maiorca. Nel frattempo è diventato anche grande azionista di Lufthansa – che controlla Swiss – e della compagnia di navigazione tedesca Hapag-Lloyd. È pure impegnato come mecenate.
Tornando alla sua azienda, Kühne+Nagel è oggi un enorme operatore mondiale dei trasporti, nei settori navale, aereo e stradale, con oltre 79’000 dipendenti distribuiti in 1300 località di quasi 100 paesi che servono centinaia di migliaia di clienti. Nel 2022 ha conseguito ricavi per 39 miliardi di franchi e un utile che ha sfiorato i 3 miliardi.
La società ha beneficiato notevolmente delle turbolenze legate alle restrizioni Covid: per colpa della pandemia l’organizzazione del flusso di merci è stata infatti a lungo più complessa e quindi più costosa per i clienti. I dipendenti di Kühne+Nagel hanno dovuto trovare percorsi alternativi con breve preavviso e ricaricare le merci più spesso, ovviamente facendosi pagare i relativi oneri, cosa che aveva messo le ali al fatturato e alla redditività.
Il buon andamento degli affari che ha caratterizzato il gruppo negli ultimi anni si è naturalmente tradotto anche in un forte aumento del corso in borsa. Scambiata ancora a circa 12 franchi all’inizio del 2000, l’azione vale oggi 255 franchi, dopo aver toccato un massimo di 365 franchi nel settembre 2021. Dall’inizio di quest’anno la performance è del +14%.