
L’Irlanda chiede scusa per le Magdalene Laundries
(Keystone-ATS) L’Irlanda chiede scusa per le migliaia di donne, ragazze, persino bambine rinchiuse in luoghi dove venivano trattate come schiave perchè orfane, o ritenute “immorali”, o perchè ragazze-madri, vittime di incesti, minorenni stuprate, donne di malaffare pentite.
Giovani la cui identità doveva essere cancellata venivano per tradizione affidate dalle famiglie agli ordini monastici e di fatto segregate nelle “Magdalene Laundries” della cattolicissima Irlanda dove erano costrette a fare soprattutto le lavandaie, senza stipendio, con poco cibo, niente aria e molta preghiera.
Trascorrevano così tutto il resto della loro vita nei sotterranei delle monache, in istituti sparsi in tutto il paese. Scomparivano per sempre dalla circolazione e la rispettabilità delle famiglie era salva. E dopo che per decenni i governi che si sono succeduti hanno negato ogni responsabilità.
Oggi il primo ministro irlandese Enda Kenny ha chiesto scusa alle migliaia di donne che hanno subito abusi per decenni nelle lavanderie di Maddalena, dopo che un rapporto di 1000 pagine realizzato da una commissione interministeriale ha denunciato la responsabilità dello stato. “Mi dispiace per coloro che hanno vissuto in un ambiente del genere”, ha detto il premier.
La relazione è stata elaborata sotto la direzione del senatore Martin McAleese, marito dell’ex presidente irlandese Mary McAleese, che era a capo delle indagini nel luglio 2011 e fuga ogni ombra di dubbio. “C’è un significativo coinvolgimento dello Stato” è scritto nel rapporto che precisa anche che “una detenuta su quattro veniva inviata in quei luoghi dallo stato”. Le Lavanderie, accolsero circa 10.000 tra donne, ragazze e bambine, dalla nascita dello Stato d’Irlanda nel 1922 fino al 1996, secondo il rapporto.