Crossair: l’ultimatum dei sindacati
Le organizzazioni del personale esigono chiarezza dalla nuova Crossair sul rapporto con il personale. L'ultimatum è stato prolungato al 30 novembre.
Prima di decidere eventuali misure di lotta, i dirigenti dei sindacati del personale di terra di Swissair Group di Kloten vogliono continuare fino alla fine del mese le trattative in vista di un piano sociale.
Alle assemblee del personale che si sono riunite nel pomeriggio di lunedì a Zurigo è stato proposto di nominare una delegazione incaricata di prendere parte ai negoziati, ha indicato Daniel Vischer, del Sindacato svizzero dei servizi pubblici (SSP/VPOD).
SSP, il sindacato del personale del gruppo Swissair PUSH e la Società svizzera degli impiegati di commercio (SSIC) avevano chiesto 200 milioni di franchi per un piano sociale, ma nonostante un «ultimatum» che scadeva il 15 novembre non hanno ancora ottenuto una risposta dai responsabili della «nuova Crossair». Le organizzazioni auspicano comunque che il dialogo non venga interrotto e hanno prolungato di due settimane il termine ultimo per procedere a misure di ritorsione.
I sindacati reclamano anche il rispetto dell’articolo 333 del codice delle obbligazioni, che prevede che gli ex dipendenti di Swissair debbano essere ripresi dalla nuova aviolinea per un anno alle medesime condizioni salariali.
Se per quella data il nuovo consiglio d’amministrazione non avesse rinnovato il contratto collettivo con i dipendenti e delineato i rapporti di collaborazione con le altre società di servizio di terra, legate a Swissair, i sindacati minacciano di depositare una denuncia contro la direzione Crossair.
Le organizzazioni del personale auspicano inoltre che un loro rappresentante possa entrare nel consiglio d’amministrazione della nuova compagnia. Daniel Vischer ha dichiarato al proposito che è ancora troppo presto per dire se egli si presenterà come candidato.
Volontà di combattere a Ginevra
Diversa la situazione a Ginevra. La proposta che i dirigenti dei sindacati romandi di Swissair Group sottoporranno all’assemblea generale dei dipendenti è mezza giornata di sciopero nel corso di questa settimana.
«Non possiamo più permetterci di perdere tempo», ha dichiarato il segretario romando del Sindacato svizzero dei servizi pubblici (SSP/VPOD) Rémy Pagani. Il sindacalista ginevrino non crede che la strada del dialogo, come quella decisa nell’assemblea generale dei dipendenti di Swissair a Kloten, possa dare risultati.
Oltre all’assenza di un piano sociale, la sezione romanda di SSP/VPOD critica il «dumping salariale» previsto nel «business plan» della nuova compagnia aerea.
I dipendenti addetti alle prenotazioni dei voli Swissair a Ginevra si sono visti proporre da Crossair dei nuovi contratti dilavoro con riduzioni di 800-1000 franchi su un salario mensile iniziale di 4500-5000 franchi. «Con questi soldi non è possibile dar da mangiare ad una famiglia a Ginevra», afferma Pagani.
Anche i disabili colpiti dal disastro Swissair
Lo sfacelo di Swissair Group colpisce duramente anche i laboratori protetti di andicappati della regione di Zurigo. La fondazione Pigna ha ad esempio visto le ordinazioni crollare dell’83 per cento.
«Siamo seduti davanti a tavoli vuoti», indica oggi in una nota l’associazione Istituzioni sociali svizzere per persone andicappate (INSOS). Le persone disabili non hanno piu abbastanza lavoro e la confezione di articoli natalizi non basta a compensare il buco lasciato da Swissair Group.
Nella regione zurighese circa 25 atelier effettuano lavori di imballaggio e pulizia per il gruppo. Gli andicappati si sentivano inoltre emozionalmente molto vicini alla compagnia: lo sfacelo ha quindi provocato «un’enorme perdita di identità», rileva l’INSOS.
«È tutto un tessuto sociale che si sfilaccia», sottolinea l’istituzione. Con il crollo delle ordinazioni, i contatti degli andicappati con gli impiegati di Swissair Group sono molto meno frequenti, e gli andicappati stessi temono il licenziamento, secondo l’INSOS.
Per il futuro i laboratori dovranno trovare delle alternative. L’INSOS si impegnerà politicamente per ottenere compensazioni e spera che le perdite di ordinazioni non sfoceranno in soppressioni d’impieghi.
swissinfo e agenzie
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