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Impiego e apprendistato: passare all’azione

Per l'Unione sindacale svizzera è ora di passare all'azione contro la crescente disoccupazione e la carenza di posti di apprendistato per i giovani.

Lo ha ribadito il suo presidente Paul Rechsteiner, nel corso della tradizionale conferenza stampa d’inizio anno.

La situazione economica e soprattutto quella dell’impiego si sono degradate e le prospettive sono critiche, anche alla luce di un possibile conflitto contro l’Iraq. Occorre prendere immediatamente «misure urgenti applicabili», secondo il presidente dell’USS.

L’ottimismo predicato dal precedente e dal nuovo ministro dell’economia e le loro profezie che prima dell’estate ci sarà la ripresa congiunturale, è una bella cosa, ma occorre prepararsi al fatto che potrebbe non esserci alcuna ripresa.

Posti di tirocinio

Quanto poi a chi continua a voler affossare le conquiste sociali, mettendo una contro l’altra la generazione giovanile con quella degli anziani, Rechsteiner ha affemato: «la solidarietà sociale rimane nel programma dei sindacati, anche tra le generazioni. L’USS punta quindi ad un aumento degli assegni per i figli e all’introduzione di una 13ma mensilità AVS.

Per i giovani che compiranno quest’anno i 16 anni si va disegnando un futuro fosco, dovuto alla penuria di posti di apprendistato. L’USS sollecita lo Stato e le aziende ad agire con rapidità. Il nostro sistema – ha rilevato ancora Rechsteiner- ha un punto debole: l’offerta di posti dipende in modo sproporzionato dai cicli congiunturali.

Per questo uno degli obiettivi prioritari del sindacato sarà la campagna di votazione per l’iniziativa popolare «per un’offerta appropriata di posti di tirocinio». Attualmente essa «è la sola possibilità di cui disponiamo per garantire un finanziamento della formazione professionale che sia sostenibile e indipendente dalla congiuntura». La nuova legge sulla formazione professionale – secondo l’USS – risolve le cose solo a metà.

Salute

C’è poi un’altra iniziativa, quella sulla salute lanciata dal PSS, che il sindacato appoggia. Essa chiede che si rinunci finalmente al finanziamento antisociale dell’assicurazione malattia attraverso premi individuali. Che cosa rimane ai salariati di questo paese – si è chiesto Rechsteiner – una volta che i premi sempre più onerosi delle casse malattia hanno annullato quegli aumenti salariali ottenuti con la lotta in un difficile contesto?

Quanto poi all’11ma revisione dell’AVS, l’USS sottolinea per il quarto anno consecutivo che non accetterà lo smantellamento sociale deciso dal Consiglio degli Stati. Due anni or sono il 46 per cento dei cittadini ha accettato un’iniziativa popolare che proponeva di introdurre il pensionamento anticipato, una misura che sarebbe costata oltre due miliardi di franchi all’anno.

Il successo riportato dal SEI nell’edilizia (pensione a 60 anni) ha evidenziato ancora una volta – ha rilevato il presidente dell’USS – quanto sia popolare la rivendicazione di un pensionamento anticipato sociale, «da cui dipendono tutti coloro che lavorano duramente in cambio di magri salari». Chi guadagna di più vive non soltanto più a lungo, ma può concedersi senza problema la pensione anticipata.

swissinfo e agenzie

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