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La Posta riprende il dialogo

La Posta riconsidera le proposte sindacali Keystone

La Posta ha accettato di entrare in materia sull'offerta di compromesso del Sindacato della comunicazione riguardo alla vertenza dell’esternalizzazione.

Le trattative dovrebbero cominciare la settimana prossima. Fino ad allora le agitazioni sindacali sono sospese.

Dall’inflessibilità alla disponibilità

Dopo essersi mostrata a lungo rigida sulle proposte sindacali, la Posta ha accettato di ammorbidire le proprie posizioni sulla questione del rispetto del contratto collettivo di lavoro da parte delle nuove società anonime scorporate dalla base.

Venerdì è stato raggiunto un accordo, che prevede che la Posta rinunci ad affidare ad unità esterne 270 impiegati della sezione trasporti e che tutti i dipendenti, anche quelli delle nuove società anonime scorporate, beneficino del contratto collettivo di lavoro (CCL).

In cambio il sindacato promette di impegnarsi a sostenere la nuova struttura imprenditoriale del Gigante giallo.

Il sindacato della comunicazione aveva organizzato azioni di protesta in quattro centri di smistamento nella notte tra mercoledì e giovedì, accusando la direzione aziendale di ricorrere a servizi esterni per aggirare gli standard salariali.

Gli scioperi, che hanno bloccato per la prima volta importanti centri di smistamento di pacchi e lettere in Svizzera, avevano deteriorato pesantemente il rapporto tra Posta e sindacati.

Il gigante giallo aveva presentato una denuncia alla Commissione paritetica di conciliazione, considerando le proteste una violazione del patto sulla pace del lavoro.

Salari separati dal conflitto

Il conflitto che oppone la Posta ai sindacati non ha bloccato i negoziati salariali per il 2005. Questi si sono conclusi con l’accordo su una serie di misure che prevedono tra l’altro un aumento generale degli stipendi dell’1%.

Il presidente del Sindacato della comunicazione, Christian Levrat, ha dichiarato di essere riconoscente alla Posta per aver trattato la questione dei salari separatamente dal conflitto che oppone le due parti sulle nuove unità esterne.

Oltre al miglioramento salariale, i dipendenti che sottostanno al CCL riceveranno anche un bonus di 300 franchi.

La gratifica sarà versata però solo a condizione che i risultati del Gigante giallo siano conformi alle previsioni e raggiungano i 500 milioni di franchi.

swissinfo e agenzie

Dopo la denuncia per rottura del patto di pace del lavoro, la Posta ammorbidisce le sue posizioni e torna a dialogare con il sindacato della comunicazione.

Il personale della Posta aveva organizzato giovedì un’azione di protesta contro la politica della direzione, accusata di voler affidare alcune attività a filiali esterne, per ridurre i salari di una parte del personale.

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