Le Matin: appello sostegno dipendenti, Tamedia chiede intervento

(Keystone-ATS) Un appello di sostegno ai dipendenti di Tamedia in sciopero è stato lanciato oggi. Firmato da alcuni partiti e sindacati, si oppone ai licenziamenti e chiede il mantenimento della diversità delle testate.
L’editore invita dal canto suo l’Ufficio vodese di conciliazione ad intervenire.
La Svizzera romanda è “di nuovo colpita da un impoverimento della diversità mediatica”, viene indicato nell’appello. “Sosteniamo i dipendenti di Tamedia (…), chiediamo di partecipare alle azioni di sostegno (…) e ci opponiamo alle soppressioni di posti previste”.
Attualmente “l’appello per la diversità e l’indipendenza dei media in Svizzera romanda” è stato sottoscritto dai sindacati syndicom, impressum, SSM, Unia Vaud e dall’Unione sindacale vodese nonché da partiti politici vodesi e ginevrini tra cui il PS, i Verdi, il PPD e dal Partito operaio popolare (POP) e da solidaritéS (estrema sinistra).
Dal canto loro, il sindacato dei media syndicom e l’associazione dei giornalisti impressum fanno appello a firmare una petizione di sostegno alla versione cartacea di “Le Matin” e alla reintegrazione di tutte le persone licenziate. A metà mattinata era già stata sottoscritta da oltre 70 personalità. Una manifestazione è prevista alla stazione di Losanna.
Appello di Tamedia
In un comunicato, Tamedia chiede all’Ufficio di conciliazione vodese di intervenire “per consentire alle parti di risolvere questo conflitto”. Vuole che i sindacati rientrino nel processo di conciliazione e negozino il piano sociale.
Tamedia ricorda anche “a tutti i suoi collaboratori di interrompere immediatamente lo sciopero e riprendere il lavoro”.
L’agitazione è iniziata ieri alle 16.00 e dovrebbe protrarsi fino alla mezzanotte di oggi, ma è prolungabile. L’editore ha minacciato di rescindere il contratto collettivo di lavoro (CCL) nonché l’accordo interno delle redazioni.
Tamedia intende eliminare la versione cartacea di “Le Matin” a partire dal 21 luglio. Secondo l’editore saranno necessari 36 licenziamenti, di cui 22 nella redazione, e quattro riduzioni del tempo di lavoro.