
Liberazione condizionale: la Svizzera romanda è molto più severa
(Keystone-ATS) La Svizzera romanda è più severa rispetto alla Svizzera tedesca per quanto riguarda la concessione della liberazione condizionale, secondo uno studio. I ricercatori auspicano una pratica uniforme a livello nazionale e pari trattamento per svizzeri e stranieri.
Fra il 2009 e il 2013, il 57% dei detenuti in Romandia ha beneficiato di una liberazione condizionale dopo aver scontato i due terzi della pena. Nei cantoni germanofoni la percentuale sale all’83%, stando ai risultati pubblicati oggi dal Centro svizzero di formazione per il personale penitenziario. Le percentuali variano dal 97% registrato a Turgovia al 53% di Vaud.
Globalmente in Svizzera romanda una persona condannata resta quindi in detenzione più a lungo, spiegano i due autori, Thomas Freytag, capo dell’Ufficio esecuzione giudiziaria del canton Berna, e Aimée Zermatten, del Servizio di applicazione delle sanzioni penali di Friburgo.
Per spiegare queste notevoli differenze sono state emesse alcune ipotesi. La prima è che le commissioni romande che decidono la liberazione condizionale emanano più spesso preavvisi negativi. La seconda è che le prigioni romande contano più detenuti stranieri che vengono rilasciati solo al momento del rimpatrio.
Le pratiche divergenti, spiegano i due autori, rischiano di creare una “giustizia a due velocità” per svizzeri e stranieri contraria al principio dell’uguaglianza di trattamento. Per questo invitano ad armonizzare le pratiche a livello nazionale.