Microplastiche: campagna di prelievi attorno a Monte Bianco
(Keystone-ATS) Un gruppo di tre ricercatori svizzeri e francesi ha intrapreso l’altro ieri una campagna di prelievi in vari torrenti glaciali attorno al massiccio del Monte Bianco, su suolo francese, italiano e svizzero, per determinare quantità e natura di eventuali microplastiche.
Partita da Chamonix (F), la squadra è giunta oggi a La Fouly, nella Val Ferret, nel Basso Vallese, dove ha informato i media sull’iniziativa. Poiché le microplastiche sono state raccolte ovunque sul pianeta, non c’è dubbio che se ne troveranno anche attorno al tetto d’Europa, hanno affermato i ricercatori.
I prelievi sono stati effettuati in dodici corsi d’acqua e, tra domani e domenica, se ne aggiungeranno altri direttamente sui ghiacciai di Trient (VS), di Tour (I), di Argentière (F) e della celebre Mer de Glace (F). Complessivamente i campioni raccolti saranno 16.
“A mia conoscenza, questa è la prima volta che un numero così grande di campioni è stato prelevato da torrenti glaciali di un intero massiccio montagnoso”, ha detto Frédéric Gillet, direttore dell’associazione francese Aqualti, partner scientifico del progetto denominato Clean Mont-Blanc (Monte Bianco pulito).
Dal 2016, Aqualti ha condotto missioni analoghe in Groenlandia, sull’isola norvegese di Spitsbergen (o Spitzbergen) e in laghi alpini d’alta quota.
Le analisi su quantità e qualità delle plastiche saranno realizzate all’università Savoie Mont-Blanc a Chambéry (F). I primi risultati sono attesi in autunno. Non sarà possibile determinare la fonte degli inquinanti, ma si potranno meglio comprendere i meccanismi di deposito atmosferico, ha precisato Gillet.
La missione ha anche come scopo dichiarato quello di sensibilizzazione all’inquinamento da plastica, dal grande pubblico alle autorità politiche. “Da noi, in Svizzera, mancano dati sulla presenza di microplastiche. L’operazione nel massiccio del Monte Bianco, emblematico, conosciuto in tutto il mondo e di difficile accesso, dovrebbe sensibilizzare e permettere di lavorare allo sviluppo di soluzioni alternative”, ha detto Olivier Kressmann, direttore esecutivo della Summit Foundation, partner elvetico del progetto.