
Morto Gabriel Garcia Marquez, aveva 87 anni
(Keystone-ATS) Il premio Nobel per la Letteratura, il colombiano Gabriel Garcia Marquez è morto. Lo riferisce la stampa messicana e spagnola. Marquez era stato ricoverato in ospedale il 3 aprile scorso a Città del Messico. L’autore di “Cent’anni di solitudine”, romanzo chiave del realismo magico ibero-americano, aveva 87 anni.
“Gabo”, come era conosciuto, è morto nella sua casa di Città del Messico con la moglie e i due figli al fianco. A confermare la notizia anticipata dai media messicani il presidente colombiano Juan Manuel Santos.
Il 3 aprile era stato ricoverato per una polmonite ed un’infezione delle vie urinarie in un’ospedale della capitale messicana, da cui era stato dimesso l’11 aprile per tornare a casa.
La sua opera di maggior successo, ‘Cent’anni di solitudine’ è del 1967, nella quale, sullo sfondo di un paese leggendario, Macondo, si intrecciano avvenimenti e fantasticherie, eroismi, crudeltà e solitudine. Ma ciò che più conta nel romanzo è la particolare struttura narrativa in cui la metafora e il mito acquistano valore nel quadro di una nuova visione della realtà.
Dopo Racconto di un naufrago (1970), il volume di racconti La incredibile e triste storia de la candida Erendira e della sua nonna snaturata (1972) e una raccolta di articoli torna al romanzo con L’autunno del patriarca’ (1975), in cui rievoca, con il suo personale lirismo mitico e con accentuato surrealismo, la figura tragico-grottesca di un dittatore sudamericano.
La sua produzione, quasi interamente tradotta in italiano, comprende i romanzi Cronaca di una morte annunciata (1982), L’amore ai tempi del colera (1985) e Il generale nel suo labirinto’ (1989), riflessione sul potere attraverso la narrazione degli ultimi giorni di vita di Simon Bolivar.
Del 1992 è, invece, la raccolta di racconti Dodici racconti raminghi’, a metà tra realtà e fantasia; Dell’amore e altri demoni (1994) indaga, attraverso la storia di una ragazza internata in un convento in quanto ritenuta indemoniata, sull’ineluttabilità e sull’inspiegabilità del sentimento amoroso.
Ha poi scritto Vivere per raccontarla (2002) e Memoria delle mie puttane tristi (2004), un romanzo che racconta la storia di un vecchio giornalista che, a novant’anni, trascorre una notte con una ragazzina illibata, rimanendone piacevolmente sconvolto al punto da incominciare, quasi, un nuovo percorso di vita.
La sua attività pubblicistica è stata parzialmente pubblicata in A ruota libera 1974-1995 (2003). Nel 2012 è stata edita la raccolta Tutti i racconti, che ricostruisce il percorso letterario dello scrittore a partire dalle prime sperimentazioni giovanili.