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Pakistan: cristiani bruciati vivi, 5 condannati a morte

La coppia di cristiani arsa viva era stata accusata di aver dissacrato il Corano. KEYSTONE/EPA DPA POOL/HOLGER HOLLEMANN / POOL sda-ats

(Keystone-ATS) Uno speciale Tribunale antiterrorismo (Atc) ha condannato oggi a morte in Pakistan cinque imputati riconosciuti colpevoli di aver falsamente accusato di blasfemia a Kit Radha Kishan, in Punjab, una coppia di cristiani poi bruciati vivi da una folla di 400 persone.

Secondo informazioni di fonte giudiziaria il giudice Chaudhry Muhammad Azam ha condannato alla pena capitale Hafiz Ishtiaq, un predicatore islamico, ed altri quattro persone considerate i responsabili dell’omicidio di Shahzad, 30 anni, e Shama, 35 anni, accusati pretestuosamente di avere dissacrato il Corano.

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Altre otto persone hanno ricevuto una pena di due anni di carcere per aver avuto un ruolo minore nell’assalto alla casa della coppia.

Il giudice ha anche imposto ai cinque condannati a morte una multa di 200.000 rupie (circa 200 euro).

Secondo il risultato dell’inchiesta della polizia depositata in tribunale nel novembre 2014 gli imputati “hanno convocato una folla di centinaia di persone con un appello attraverso gli altoparlanti della locale moschea che hanno incitato alla violenza contro la coppia”.

Marito e moglie lavoravano entrambi presso una fabbrica di mattoni a Kot Radha Kishan, nel distretto di Kasur, avevano tre figli e la donna era incinta di un quarto.

Le cronache dell’epoca riferirono che la coppia fu prima torturata da circa 400 persone e poi bruciati vivi in una fornace. Dei due, rimase solo cenere.

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