Christoph Blocher agita le acque

Scegliendo la Casa del popolo di Bienne per presentare il suo bilancio 2004, il ministro di giustizia e polizia non avrebbe cercato la provocazione.
Per bocca del suo portavoce, lunedì mattina Christoph Blocher ha respinto le critiche dei sindacati e ha giustificato la sua scelta.
Christoph Blocher ha presentato lunedì a Bienne il suo bilancio a un anno dall’entrata in Consiglio federale. La scelta del luogo per la conferenza stampa non è però stata apprezzata da tutti: il rappresentante dell’Unione democratica di centro, la destra populista, ha infatti deciso di esprimersi alla Casa del popolo, tradizionale edificio simbolo del movimento operaio.
Ad accogliere il ministro di giustizia e polizia vi era un piccolo gruppo di sindacalisti, che ha sbandierato uno striscione con la scritta “Blocher go home”.
I sindacati non hanno esitato a parlare di vero e proprio attacco da parte del “nemico dei lavoratori” per eccellenza. Una delle ragioni del successo di Christoph Blocher, scrive l’alleanza sindacale della regione, è che sa mettersi in mostra in maniera provocante ed estremamente abile.
“Non è una provocazione”
Livio Zanolari, portavoce del Dipartimento di giustizia e polizia, respinge però categoricamente le critiche: “Non si tratta assolutamente di una provocazione”, dichiara al microfono di swissinfo.
“Abbiamo scelto questa città da un lato perché volevamo allontanarci da Berna e andare verso la Romandia, dall’altro perché Bienne è la città del bilinguismo”, prosegue. Per quanto concerne la sala, si è trattato “soprattutto di una scelta pratica, poiché il Palazzo dei congressi è occupato e la sala del Consiglio comunale è troppo distante dalla stazione”.
Di fronte alle critiche, Zanolari si dice tranquillo: “La Casa del popolo è un simbolo d’apertura, sarebbe assurdo se un consigliere federale non potesse esprimersi in un luogo simile”.
Il Partito socialista minimizza
Il Partito socialista (PS), da parte sua, cerca di gettare acqua sul fuoco, non risparmiando una certa ironia. Città ospitale per tradizione, scrive in sostanza il PS, Bienne mette a disposizione del consigliere federale Christoph Blocher la Casa del popolo, simbolo della politica progressista e solidale.
Il sindaco socialista di Bienne Hans Stöckli dichiara di capire l’animosità dei sindacati, pur non condividendola. “Non l’abbiamo invitato, ma una città che si dice aperta e tollerante deve accogliere anche Christoph Blocher”, dichiara sulle colonne di “Le Matin”.
swissinfo e agenzie
Inaugurata il 3 dicembre 1932, la Casa del popolo di Bienne, un edificio in mattoni rossi, è stato finanziato e costruito dalle organizzazioni operaie.
Dopo aver fatto fallimento, è stata ripresa dalla città di Bienne ed ospita, tra le altre cose, un conservatorio.

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