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Dalla canapa alle pensioni: un’intensa domenica di votazioni

Il 30 novembre il popolo svizzero sarà chiamato a importanti decisioni di politica interna. Keystone

L'elettorato svizzero il 30 novembre è chiamato ad esprimersi su cinque oggetti. Le tematiche spaziano dalla droga all'ecologia, passando per la pedofilia e le pensioni.

Il pensionamento flessibile è sicuramente il tema che riguarda direttamente il maggior numero di elettori. In un’iniziativa, l’Unione sindacale svizzera (USS) chiede di flessibilizzare l’età di pensionamento. L’idea è di consentire anche a coloro che percepiscono redditi modesti di ritirarsi dal lavoro a partire da 62 anni, senza decurtazioni delle rendite.

Il parlamento ha dibattuto a lungo la proposta, ma la maggioranza dei deputati si è sempre opposta. Perciò la sinistra ha deciso di sottoporre la questione direttamente al popolo.

Diritto di ricorso

Un altro argomento, che l’anno scorso ha suscitato grandi controversie, è il diritto di ricorso delle organizzazione ecologiste. Queste erano riuscite ad impedire la costruzione di un grande stadio a Zurigo, che avrebbe dovuto accogliere tre partite dell’Euro 2008, benché il progetto fosse stato approvato in votazione popolare.

Per il Partito liberale radicale (PLR, centro-destra), da sempre ostile a tale diritto, questo episodio è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Così ha lanciato un’iniziativa popolare che chiede il veto ai ricorsi per i progetti di costruzione approvati tramite la democrazia diretta

In seguito alla vicenda di Zurigo, il parlamento ha nel frattempo inasprito le procedure di ricorso delle organizzazioni ecologiste. Le nuove disposizioni sono però giudicate ancora insufficienti dal PLR che non ha perciò ritirato la sua iniziativa. Spetta dunque ora al popolo decidere.

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Iniziativa popolare

Questo contenuto è stato pubblicato al L’iniziativa popolare permette ai cittadini di proporre una modifica della Costituzione. Per essere valida, deve essere sottoscritta da almeno 100’000 aventi diritto di voto nello spazio di 18 mesi. Il Parlamento può decidere di accettare direttamente l’iniziativa. Può pure rifiutarla o preparare un controprogetto. In ogni caso viene comunque organizzato un voto popolare. Per essere…

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Crimini imprescrittibili

Particolarmente sensibile è pure il tema dei crimini pedofili, che sia in Svizzera, sia all’estero, negli ultimi anni hanno suscitato grande scalpore. L’associazione “Marche blanche” propone che gli atti di pedofilia diventino imprescrittibili, argomentando che le vittime necessitano sovente di tanti anni prima di riuscire a parlare dell’accaduto.

Il problema è stato discusso dal parlamento, che ha modificato la legge. La prescrizione di 15 anni non decorre più dalla data del crimine, ma da quella in cui la vittima compie i 18 anni. Concretamente, le vittime di atti pedofili hanno tempo fino a 33 anni per rivolgersi alla giustizia.

Un lasso di tempo tuttavia giudicato troppo corto dai promotori dell’iniziativa che non l’hanno perciò ritirata. Il governo e la stragrande maggioranza del parlamento giudicano sproporzionata l’imprescrittibilità. Ma la parola finale spetta ora al popolo.

Politica della droga

La politica della droga è al centro degli ultimi due oggetti sottoposti a scrutinio. L’elettorato deve pronunciarsi sulla modifica della Legge federale sugli stupefacenti e sulle sostanze psicotrope.

Con questa revisione viene ancorata nella legge la cosiddetta politica dei “quattro pilastri”, ossia una strategia globale in materia di droga che comprende, la prevenzione, la repressione del traffico, l’aiuto ai tossicodipendenti e il loro reinserimento sociale e professionale.

Una normativa ritenuta lassista da ambienti di destra, che hanno lanciato il referendum. In particolare si oppongono al programma di distribuzione controllata di eroina ai tossicomani in gravi condizioni di dipendenza.

La legge vigente è, al contrario, considerata eccessivamente restrittiva dai promotori dell’iniziativa “per una politica della canapa che sia ragionevole e che protegga efficacemente i giovani”. Il testo chiede la depenalizzazione di questa sostanza e un controllo dello Stato sulla produzione e la vendita.

Si vuole così lottare contro i trafficanti e abolire il perseguimento dei consumatori di un prodotto che in realtà è piuttosto diffuso. Gli avversari ritengono invece che così si banalizzerebbe la tossicomania e si spalancherebbero le porte al consumo di droghe nettamente più pericolose.

swissinfo, Olivier Pauchard
(Traduzione dal francese di Sonia Fenazzi)

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Referendum

Questo contenuto è stato pubblicato al Il referendum (facoltativo) permette ai cittadini di chiedere che sia il popolo a pronunciarsi su una legge accettata dal Parlamento. Se i promotori del referendum riescono a raccogliere 50’000 firme in 100 giorni viene organizzata una votazione. Nel caso in cui il Parlamento modifica la Costituzione è previsto invece un referendum obbligatorio. Il referendum facoltativo…

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L’elettorato svizzero solitamente è chiamato alle urne quattro volte all’anno per esprimersi su temi federali.
In media ogni volta sono sottoposti a scrutinio tre o quattro oggetti (iniziative e referendum). In casi eccezionali il governo può metterne in votazione anche più del doppio, oppure anche uno solo.
Gli aventi diritto al voto – ossia i cittadini svizzeri maggiorenni – sono circa 4,9 milioni. Di questi, quasi 120mila sono cittadini elvetici residenti all’estero.
Gli elettori possono anche votare per corrispondenza. Una possibilità della quale, dal 1992, possono avvalersi anche gli svizzeri dell’estero.

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