Ho una vasta esperienza come giornalista che lavora in Svizzera e mi piace produrre video, articoli e podcast su una serie di argomenti, ultimamente incentrati soprattutto su politica e ambiente.
Nata nel Regno Unito, ho studiato legge all'Università di Nottingham, poi ho frequentato il primo college di giornalismo radiofonico post-laurea a Londra. Dopo aver lavorato come giornalista radiofonica nel Regno Unito e poi in Svizzera dal 1984 al 1995, sono tornata nel Regno Unito per completare un diploma post-laurea in cinema alla Bournemouth Film School. Da allora lavoro come giornalista video.
Dopo la Seconda guerra mondiale, la Svizzera si era rifiutata di fornire informazioni sui conti detenuti dalle vittime dell’Olocausto. Questo atteggiamento aveva suscitato già allora pesanti critiche a livello internazionale, riemerse con virulenza negli anni ’90.
Per far fronte agli attacchi giunti dall’estero, in particolare dagli Stati uniti, il governo svizzero ha quindi istituito una commissione di esperti indipendenti, presieduta dallo storico Jean-François Bergier, incaricata di indagare sul comportamento della Svizzera durante la guerra. I lavori, iniziati nel 1996, sono durati ben cinque anni.
La commissione Bergier ha concluso che le autorità svizzere “avevano aiutato il regime nazista a raggiungere i suoi obiettivi”. Tra l’altro, la Svizzera aveva respinto migliaia di esuli ebrei alle frontiere, nonostante il fatto che andassero incontro ad una morte quasi certa in Germania. Il governo svizzero ha accolto la relazione e nel 1999 ha ribadito le scuse ufficiali nei confronti della comunità ebraica, espresse per la prima volta nel 1995.
Nel 1998, le banche svizzere UBS e Credit Suisse hanno raggiunto un accordo con il Congresso ebraico mondiale, in seguito a denunce collettive depositate da superstiti dell’Olocausto e parenti di vittime del genocidio. Le banche hanno accettato di pagare 1,25 miliardi di dollari per indennizzare queste persone.
Vivere tra due culture: quali valori e tradizioni avete portato con voi all’estero?
Quali sono i valori e le tradizioni che avete portato con voi dalla Svizzera e quali invece le influenze culturali che avete adottato dal vostro Paese di residenza?
Quando svizzeri e svizzere all’estero dovrebbero ricevere il sostegno della Confederazione?
Svizzeri e svizzere all'estero hanno diritto all'assistenza sociale elvetica a determinate condizioni. Quando un aiuto finanziario è giustificato e quando no? Vogliamo sentire il vostro parere!
Il settore umanitario ha ancora un futuro? Come dovrebbe essere?
Diversi Paesi, tra cui gli Stati Uniti e la Svizzera, hanno tagliato i loro bilanci per gli aiuti, facendo precipitare il settore in una crisi esistenziale. Di fronte a questa situazione, quali strade dovrebbero esplorare gli umanitari? Vorremmo sentire il vostro parere.
Se volete iniziare una discussione su un argomento sollevato in questo articolo o volete segnalare errori fattuali, inviateci un'e-mail all'indirizzo italian@swissinfo.ch.
Per saperne di più
Altri sviluppi
L’inviato polacco a Berna che ha salvato centinaia di ebrei
Questo contenuto è stato pubblicato al
Aleksander Ładoś, diplomatico polacco a Berna, ha salvato centinaia di ebrei dalla Shoah, con l'aiuto di associazioni ebraiche in Svizzera.
Alla Svizzera il compito di non dimenticare l’Olocausto
Questo contenuto è stato pubblicato al
A poca distanza dal Monumento alla memoria delle vittime dell’Olocausto di Berlino, e più precisamente all’ambasciata svizzera, il presidente uscente dell’IHRACollegamento esterno e ambasciatore rumeno Mihnea Constantinescu ha rimesso l’incarico nelle mani del suo successore, lo svizzero Benno BättigCollegamento esterno, segretario generale del Dipartimento federale degli affari esteri. Berlino è sede della segreteria dell’IHRA e…
Malessere attorno a un nuovo studio sugli ebrei respinti dalla Svizzera
Questo contenuto è stato pubblicato al
Due storici sottolineano l'importanza, ma pure le debolezze, di una tesi di dottorato sul tragico destino di migliaia di ebrei.
In Israele una via per Grüninger, lo svizzero che salvò migliaia di ebrei
Questo contenuto è stato pubblicato al
Il ministro Johann Schneider-Ammann ha inaugurato lunedì nella città israeliana di Rishon leZion una via dedicata a Paul Grüninger.
Questo contenuto è stato pubblicato al
A livello federale la ricerca di passatori condannati è così conclusa. I cantoni sono tuttavia invitati a proseguire le ricerche nei loro archivi. Oltre la metà dei casi constatati dalla commissione di riabilitazione sono stati identificati grazie a ricerche effettuate nell’Archivio federale di Berna, ha indicato martedì la commissione. La ricerca si è concentrata sul…
Questo contenuto è stato pubblicato al
Quando a metà degli anni Novanta il dibattito sulle «ombre della seconda guerra mondiale» – una definizione coniata dal quotidiano Neue Zürcher Zeitung per riassumere i termini della questione – investì la Svizzera, i politici non furono i soli a essere colti di sorpresa. Anche agli storici svizzeri la situazione appariva in qualche modo sconcertante.…
Potete trovare una panoramica delle discussioni in corso con i nostri giornalisti qui.
Se volete iniziare una discussione su un argomento sollevato in questo articolo o volete segnalare errori fattuali, inviateci un'e-mail all'indirizzo italian@swissinfo.ch.