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I numeri del coronavirus in Svizzera

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Keystone / Christian Beutler

La Svizzera è tra i Paesi più colpiti dalla pandemia di Covid-19 per quanto concerne il numero di contagi pro capite. Una serie di grafici mostra la propagazione del coronavirus nel Paese e a livello internazionale.

I diversi metodi utilizzati per testare e riportare i casi di coronavirus nel mondo possono complicare la comprensione della situazione attuale della pandemia.

Qui una panoramica della situazione in Svizzera il 26 marzo 2020, che si basa su fonti cantonali, nazionali e internazionali.

Quali sono i cantoni più colpiti?

Secondo i dati cantonali aggregatiCollegamento esterno dal ricercatore bernese Daniel Probst, il numero di persone testate positive al coronavirus fino al 26 marzo era superiore a 11’000. Il cantone con più casi è Vaud, con oltre 2’000 infezioni, mentre Appenzello Interno (16’105 abitanti) è il meno colpito, con meno di dieci contagi.

Rispetto alla popolazione, il cantone più colpito è invece il Ticino. Nel cantone italofono a sud delle Alpi era stato registrato, lo scorso 25 febbraio, il primo caso di coronavirus in Svizzera.

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Annotazione: i dati in tempo reale sul sito di Daniel Probst differiscono leggermente da quelli presenti sul sito dell’Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP), il quale aggiorna un bollettinoCollegamento esterno quotidiano sulla base delle informazioni ricevute dai cantoni.

Più decessi in Ticino

Più di 160 persone sono decedute a causa della Covid-19 in Svizzera. Il Ticino è ancora una volta in cima alla lista, sia rispetto al numero di abitanti che in termini assoluti. Seguono i cantoni francofoni di Vaud, Vallese e Ginevra, mentre diversi cantoni nella Svizzera centrale non hanno finora registrato alcun caso letale.

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Gli anziani sono particolarmente colpiti…

Gli anziani, e in particolare gli uomini a partire dai 60 anni, sono la categoria di persone che registra più contagi. Anche i decessi concernono soprattutto le persone in età avanzata. L’età media delle vittime in Svizzera è di 85 anni, indica l’UFSP. Molti dei pazienti deceduti presentavano delle patologie preesistenti.

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A titolo di paragone, l’età media delle vittime in Italia è di 78,5 anni, secondo i datiCollegamento esterno pubblicati il 20 marzo sulla base di un campione di 3’200 persone decedute e risultate positive al coronavirus. Oltre i due terzi delle vittime erano uomini.

… ma non auspicano provvedimenti più restrittivi

Da un sondaggio pubblicato il 24 marzo dall’istituto Sotomo, che ha interrogato 30’000 persone in Svizzera, risulta che i giovani sono più favorevoli all’introduzione di misure più restrittive da parte del governo. Le vecchie generazioni affermano invece di essere in generale soddisfatte dei provvedimenti adottati finora.

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Dal sondaggio emerge anche che nella Svizzera francese e in Ticino, una maggioranza di persone auspica misure più restrittive. Probabilmente questo è dovuto anche al fatto che in queste regioni il tasso di contagi è più elevato rispetto ai cantoni svizzero-tedeschi.

Contagi pro capite: la Svizzera nel raffronto internazionale

La situazione in Svizzera è poco diversa da quella in Italia se si considerano i casi per milione di abitanti. Tuttavia, altre fontiCollegamento esterno che utilizzato i dati grezzi forniti dai cantoni, sostengono che la Svizzera è in realtà più colpita rispetto a tutti gli altri Paesi.

Questo tipo di paragone è tuttavia difficile, siccome ogni Paese ha il suo metodo sia per riportare i casi sia per i test. Più test significa più casi riportati, ma ciò non fornisce forzatamente un quadro complessivo della situazione.

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Nel mondo, i casi di infezione da coronavirus erano il 26 marzo mezzo milione, secondo l’Università Johns HopkinsCollegamento esterno. I decessi erano oltre 22’000. Attualmente, circa un terzo della popolazione mondiale sta vivendo in condizioni di confinamento.

Decessi pro capite: la Svizzera nel raffronto internazionale

Considerando i decessi per milione di abitanti, l’Italia è di gran lunga il Paese più colpito. Le ragioni di questo primato possono essere molteplici, secondo quanto riportato dai media: qualità del sistema sanitario, piramide delle età della popolazione o il fatto che l’Italia si trova a uno stadio più avanzato della pandemia.

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Quale Paese effettua più test?

Il ministro della sanità svizzero Alain Berset ha affermato il 24 marzo che la Svizzera è probabilmente il Paese che ha effettuato il maggior numero di test per identificare la presenza del virus proporzionalmente alla popolazione. Alcuni cantoni hanno in effetti intensificato le analisi. A Lucerna, è stato ad esempio aperto un ‘drive-in‘ in cui vengono effettuati i ‘tamponi’ attraverso il finestrino della vettura, senza bisogno che la persona lasci il veicolo.

Tuttavia, a causa delle differenze cantonali e della difficoltà di raccogliere le cifre degli ospedali, è difficile possedere statistiche esatte. Alcune fonti sostengono che la Svizzera abbia incrementato le sue capacità appena sotto il livello della Norvegia. Il grafico seguente, che si basa sui dati raccolti dall’Università di Cambridge, presenta la situazione al 20 marzo.

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Quanto è rapido l’aumento dei decessi?

Da quando ha superato la soglia dei dieci decessi, il numero di vittime in Svizzera ha seguito una traiettoria simile a quella in Italia, raddoppiando ogni tre o quattro giorni. Da vedere se il leggero rallentamento constatato negli ultimi giorni proseguirà. La speranza delle autorità è che il distanziamento sociale e le misure di igiene introdotti il 16 marzo si rivelino efficaci.

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Il virus ferma anche gli aerei

In un periodo in cui la vita quotidiana in numerosi Paesi è stata scombussolata, ci sono molti altri grafici che illustrano gli effetti della pandemia: le borse sono crollate, il traffico su Internet si è impennato e, come mostra il grafico seguente, il traffico aereo si è quasi fermato. I movimenti all’aeroporto di Zurigo sono soltanto il 10% di quanto erano due mesi fa.

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