I rifiuti di Napoli rimarranno in Italia
Le discussioni con la Svizzera per lo smaltimento dei rifiuti di Napoli sono terminate. Il premier Silvio Berlusconi ha scartato l'opzione degli inceneritori elvetici, preferendo la soluzione di messa in discarica.
Il 21 maggio Silvio Berlusconi aveva annunciato una serie di misure d’urgenza per Napoli, indicando dieci siti potenziali per la realizzazione di discariche. «Dalla decisione di Berlusconi di riempire le discariche – ha commentato martedì il presidente dell’Associazione svizzera dei dirigenti e gestori degli impianti di trattamento dei rifiuti, Pierre Ammann – non vi sono più state richieste per incenerimenti».
Nel mese di gennaio, alcuni impianti di smaltimento svizzeri si erano offerti per bruciare parte delle decine di migliaia di tonnellate di “monnezza” che si erano accumulate nelle strade di Napoli.
Ammann non nasconde una certa delusione per come si sono concluse le discussioni: «La soluzione presa dall’Italia non è duratura; dal punto di vista ambientale la messa in discarica è meno favorevole rispetto ad un incenerimento con valorizzazione energetica».
C’è poi una contraddizione flagrante tra la politica italiana che «continua a scartare tutto» e le direttive europee che vietano la messa in discarica di tutto ciò che è combustibile, sostiene Ammann.

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