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L’ora del processo per Filippo Lombardi

Appuntamento con la giustizia per il senatore ticinese Filippo Lombardi Keystone

Appuntamento con la giustizia per il senatore ticinese. Giovedì e venerdì dovrà comparire alla pretura penale di Bellinzona per rispondere alle accuse di falsità in documenti e per essersi messo alla guida senza la piena padronanza dei propri mezzi.

Il consigliere agli Stati, che in caso di condanna aveva promesso che si sarebbe dimesso dalla carica alla Camera dei cantoni, oggi la pensa diversamente.

“Non posso deludere le ticinesi e i ticinesi che hanno votato per me”, ha dichiarato al domenicale SonntagsBlick. In effetti in occasione delle ultime elezioni federali, Lombardi è stato brillantemente confermato, malgrado la spada di Damocle dei suoi guai con la giustizia.

Filippo Lombardi, editore e giornalista, si appresta ad affrontare con animo sereno il processo e afferma di avere fiducia nella giustizia. Giustizia che, in fondo, nella sua fase processuale è alla prime battute, poiché in caso di condanna Lombardi può fare ricorso a due istanze: la Camera dei ricorsi penali e il Tribunale federale.

La parola fine al capitolo giudiziario non è, insomma, per domani. Anche se il senatore non si sbilancia minimamente sui passi che intende intraprendere se dovesse essere condannato.

Le tirature gonfiate del Giornale del popolo

La prima accusa a cui il consigliere agli Stati dovrà rispondere, riguarda il caso delle tirature gonfiate al Giornale del Popolo, quando negli anni Novanta era al timone della testata ticinese.

Secondo la procuratrice pubblica, nelle sue funzioni di direttore Lombardi aveva contribuito (con altre nove persone) ad elaborare un attestato di tiratura controllata (relativo all’anno precedente) gonfiando le cifre: il numero delle copie dichiarate era infatti stato maggiorato di 2.000 unità rispetto alla reale tiratura del quotidiano cattolico.

Filippo Lombardi – che in questa vicenda editoriale ha ammesso i fatti – è stato condannato ad una pena pecuniaria di 21.600 franchi, sospesa condizionalmente per 5 anni di prova. Il senatore contesta però l’accusa di falsità in documenti: ritiene infatti che il certificato delle tirature da lui manipolato, non fosse un documento ufficiale ai sensi del Codice penale.

I guai al volante

Il secondo capo accusa riguarda invece l’incidente stradale avvenuto il 7 aprile del 2005 sull’autostrada A3, vicino ad Horgen (nel canton Zugo), quando Lombardi ritornava da una cena nel Canton Grigioni.

Secondo la magistrata titolare dell’inchiesta, Maria Galliani, il consigliere agli Stati ha infranto le norme della circolazione stradale per essersi messo alla guida in stato di spossatezza e con un tasso alcolemico minimo dello 0,6 per mille (limite legale consentito di 0,5). In queste condizioni di guida Lombardi ha urtato un veicolo con a bordo altre persone.

Il decreto di accusa prevede una multa di 3.000 franchi e la revoca della condizionale a causa di una precedente condanna a quindici giorni di carcere emessa da un tribunale del Canton Berna nel 2001, per guida in stato di ebrietà (0,9 per mille quando il limite legale era ancora di 0,8).

Perizie a confronto

Viste le contestazioni di Filippo Lombardi sulle conclusioni della pubblica accusa – il senatore ha sempre respinto la tesi dell’alcolemia e della stanchezza – in sede processuale saranno messe a confronto due perizie.

Secondo i periti dell’accusa, il consigliere agli Stati si era addormentato al volante della sua auto a causa dell’effetto combinato dell’alcol e della stanchezza. Una controperizia presentata dalla difesa, sostiene invece che Lombardi è stato vittima di un improvviso malore. Pochi giorni dopo l’incidente di Horgen, il senatore era stato ricoverato d’urgenza all’ospedale e sottoposto ad un intervento al cuore.

Indipendentemente dall’esito, il processo in pretura non sarà determinante per la conclusione di questa vicenda. Nel 2005 i vertici nazionali e cantonali del PPD avevano deciso che eventuali conseguenze politiche sarebbero diventate effettive soltanto in caso di una condanna ad una pena detentiva da espiare.

swissinfo, Françoise Gehring, Bellinzona

Filippo Lombardi, editore e giornalista, è nato a Bellinzona il 29 maggio del 1956. Ha studiato diritto ed economia politica all’Università di Friburgo. Ha diretto il Giornale del popolo e ha fondato TeleTicino, di cui è tuttora direttore e amministratore.

Politico democristiano (membro del Partito popolare democratico), è stato eletto per la prima volta nella Camera dei Cantoni nel 1999.

Dal 1981 al 1987 è stato segretario generale dei Giovani Democristiani Europei a Bruxelles. Ha assunto anche la carica di segretario e presidente mondiale dei Giovani DC e – dal 1995 al 1998 – è stato membro dell’Ufficio esecutivo dell’Internazionale

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