Il deterioramento dei rapporti fra Occidente e Russia, il terrorismo islamico e il crimine informatico: sono queste le più grandi minacce per la sicurezza in Svizzera, secondo un rapporto del governo. L’attuale crisi dei migranti non rappresenta invece un pericolo.
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swissinfo.ch e tvsvizzera.it (TG RSI del 12.11.15)
Tra le minacce dirette per la Confederazione – oltre al terrorismo, alla criminalità organizzata e alla cybercriminalità – il rapporto indica le catastrofi naturali e tecnologiche e le perturbazioni dell’approvvigionamento energetico. Per la Confederazione, ha detto il ministro della difesa Ueli Maurer, una sfida particolare è rappresentata dalla combinazione e dalla concatenazione di tali minacce e pericoli.
Secondo il rapportoCollegamento esterno, non occorre comunque nessun cambiamento strategico radicale e gli adeguamenti nella politica di sicurezza «vanno nella giusta direzione», ha indicato il ministro. La strategia della Svizzera ruota attorno a tre concetti ritenuti «fondamentali»: autonomia, cooperazione e impegno.
Al termine della procedura di consultazione, il documento dovrà essere adottato dal Consiglio federale e trasmesso al Parlamento, verosimilmente nell’estate del 2016.
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