Tariffe di medici e ospedali congelate
Dal 2010 santésuisse non vuole più concedere aumenti delle tariffe ai medici e agli ospedali. L'associazione degli assicuratori malattia afferma di basarsi sulla Legge federale sull'assicurazione malattie (LAMal) per giustificare tale decisione.
Il Consiglio d’amministrazione di santésuisse ha annunciato la nuova misura con una lettera inviata la scorsa settimana alle società dei medici, agli ospedali e ai direttori cantonali della sanità, ha reso noto Felix Schneuwly, portavoce di santésuisse, confermando la notizia pubblicata domenica dalla “NZZ am Sonntag” e dal “SonntagsBlick”.
La decisione è stata presa sulla base delle previsioni dell’Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP), secondo il quale i premi delle casse malattia dovrebbero aumentare almeno del 10% nel 2010. La legge stabilisce infatti che i prezzi e le tariffe per tutte le prestazioni non devono essere aumentati quando l’incremento dei costi è due volte superiore all’inflazione,
Le previsioni dell’UFSP pubblicate in aprile si basano, tra l’altro, sui risultati dello scorso anno delle casse malattia. In totale, le perdite degli assicuratori hanno raggiunto 800 milioni di franchi. Santésuisse è tenuta a rispettare la legislazione, ma vuole comunque parlare con i medici e gli ospedali su cosa si può fare nella situazione attuale, ha detto Schneuwly. Si tratterà di discutere non solo di prezzi e tariffe, ma anche di altri aspetti come l’aumento dell’offerta e delle prestazioni. Medici sono scandalizzati
“Siamo scandalizzati che santésuisse non rispetti i contratti su costi e prestazioni conclusi in ogni cantone tra i medici e gli assicuratori”, ha affermato da parte sua il presidente della Federazione dei medici svizzeri (FMH) Jacques de Haller, interpellato dall’ATS. L’evocazione dell’articolo di legge della LAMal è assurda e inaccettabile poiché esso stipula che il Consiglio federale può bloccare le tariffe, ma non il consiglio d’amministrazione di santésuisse, afferma de Haller.
swissinfo e agenzie
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