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Un ambasciatore che conosce bene la Svizzera

Peter Gottwald è da poco ambasciatore della Germania a Berna, ma vanta buone conoscenze della Svizzera swissinfo.ch

In carica dal 1° agosto, il nuovo ambasciatore di Germania a Berna conosce bene la Svizzera grazie a sua moglie, che è cittadina elvetica. Peter Gottwald si rallegra dell'accordo fiscale bilaterale e punta sul dialogo per risolvere il contenzioso relativo al rumore degli aerei.

swissinfo.ch: Lei è a Berna da appena due mesi. La Svizzera corrisponde all’immagine che si faceva?

Peter Gottwald: Finora mi sento molto bene. L’immagine della Svizzera diventa ogni giorno più colorata, più sfaccettata.

La mia impressione principale è proprio che si debba sperimentare e studiare molto attentamente la diversità sia delle strutture politiche sia della realtà sociale. E io mi do da fare in tal senso.

swissinfo.ch: Ha un rapporto personale con la Svizzera?

P.G: Il mio rapporto con la Svizzera è molto intenso: sono sposato con una svizzera. In questo senso io conosco bene la Svizzera. Ma finora sempre a livello di vacanze. Questa è la prima volta che viviamo insieme in Svizzera.

swissinfo.ch: Quindi tramite sua moglie è già un conoscitore?

P.G.: In tutti questi anni ho sempre avuto un particolare interesse per quel che avveniva in Svizzera. Anche quando lavoravo all’estero, cercavo sempre di avere notizie dirette.

swissinfo.ch: Dove vede possibilità di miglioramento nei rapporti tra la Germania e la Svizzera?

P.G.: Non c’è nulla che non possa essere migliorato. Penso che questo sia un principio basilare. Naturalmente negli ultimi anni c’è stata una serie di questioni che sono state particolarmente al centro dell’attenzione e non tutte sono completamente risolte.

D’altra parte, ho avuto la fortuna che pochi giorni dopo il mio arrivo qui, è stato siglato il nuovo accordo fiscale. E noi adesso abbiamo sul tavolo i frutti dei negoziati tra i due paesi. Ora tocca ai parlamenti concretizzare questi risultati. Ci vorrà certamente ancora tempo. Ma a mio parere, le condizioni sono molto positive.

swissinfo.ch: In Germania i socialdemocratici vogliono combattere questo accordo. L’ex ministro delle finanze Peer Steinbrück ha già nuovamente parlato di “sellare i cavalli”. Si tratta di una vendita delle indulgenze, come sostiene la SPD?

P.G.: La posizione del governo federale è che questo accordo è un testo di compromesso, che cerca con grande successo di essere giusto ed equilibrato nell’interesse di entrambe le parti.

Siamo molto fiduciosi che con l’entrata in vigore si crei una nuova situazione che per entrambe le parti sarà sicuramente più vantaggiosa rispetto a quella esistente.

È perfettamente chiaro che dei compromessi non consentono mai di soddisfare tutte le aspettative di entrambe le parti. Ma penso che il dibattito si tradurrà in un voto positivo, anche se naturalmente l’opposizione ha il compito di presentare le preoccupazioni che esistono per ogni questione.

swissinfo.ch: La più grande controversia tra i due paesi, secondo gli osservatori, sembra essere quella sui rumori degli aerei. Perché da anni non si esce dall’impasse?

P.G.: Io non la vedo proprio come una grande controversia tra i nostri due paesi. È un argomento che, naturalmente, tocca molto chiunque è interessato. Il rumore degli aerei, laddove esiste, non è un fenomeno piacevole.

D’altra parte, tra vicini deve sempre essere possibile trovare soluzioni. Penso che anche in questo caso è in primo luogo importante cercare il dialogo tra tutti i partecipanti, che prenda in considerazione vantaggi e svantaggi di questo elemento infrastrutturale nella zona elvetico-tedesca.

In ogni caso farò del mio meglio per contribuire a un dialogo condotto attivamente.

swissinfo.ch: Un altro punto di contesa è la nuova linea ferroviaria della Valle del Reno Basilea-Karlsruhe, ossia il collegamento tedesco al nuova trasversale ferroviaria alpina. L’ampliamento di questo collo di bottiglia è attualmente bloccato da decine di migliaia di ricorsi. Una soluzione è ancora possibile? Dal punto di vista svizzero, il tempo stringe.

P.G.: Questa è una questione importante. È anche una delle questioni che mi sono state trasmesse come particolarmente bisognose di osservazione. Prima di trasferirmi qui, ho avuto una serie di colloqui con gli incaricati dei ministeri e delle istituzioni tedeschi. Da parte tedesca siamo coscienti, che è nel nostro comune interesse che questi importanti investimenti, rappresentati dalla realizzazione della galleria di base del San Gottardo, possano poi anche dispiegare il loro pieno effetto.

Per questo anche nella ferrovia dell’Alto Reno, il Land e il governo federale fanno tutto per rendere ciò possibile. Ciò nonostante si devono prendere sul serio i ricorsi dei cittadini. Ciò fa parte della nostra democrazia. Non si può evitare con una qualsiasi scorciatoia. Anche in questo caso sarà importante intavolare il dialogo, parlare con gli interessati e spiegare i vantaggi che porta per l’ambiente il trasferimento del traffico dalla strada alla rotaia.

E sono molto ottimista sulle possibilità di raggiungere una soluzione in tutti i casi.

swissinfo.ch: Da quando è giunto a Berna, qual è il problema più frequente che i tedeschi in Svizzera segnalano all’ambasciata?

P.G.: Francamente, da quando sono qui non mi è stato riferito alcun caso di tedeschi con problemi così gravi da attendersi un aiuto dall’ambasciata.

Credo che sia un grande complimento per la Svizzera. Qui tutto funziona proprio bene.

Il nuovo ambasciatore tedesco a Berna è nato nel 1948 a Francoforte sul Meno.

Ha studiato scienze dell’amministrazione a Costanza, sul confine con la Svizzera.

Ha completato gli studi all’università di Syracuse, nello stato di New York, poi ha diretto per alcuni anni un ufficio dell’ONU in Nigeria.

Ha quindi intrapreso la carriera diplomatica, che lo ha portato in numerosi paesi.

Sposato con una cittadina svizzera, è padre di tre figlie.

La Germania è il paese con cui la Svizzera ha le relazioni più intense.

È il più importante partner commerciale della Confederazione. Un terzo di tutte le importazioni in Svizzera proviene dalla Germania. La Svizzera è il terzo investitore straniero diretto in Germania, alle spalle dell’Unione europea e degli Stati Uniti.

La Germania è la meta di destinazione più frequente dei viaggiatori svizzeri e, inversamente, i tedeschi sono i turisti stranieri più numerosi in Svizzera.

Dal 2007 la Confederazione è il principale paese di destinazione degli emigranti tedeschi. In Svizzera vivono oltre 250mila tedeschi. In Germania risiedono circa 78mila cittadini elvetici.

Fonte: Dipartimento federale degli affari esteri

(Traduzione dal tedesco: Sonia Fenazzi)

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