
Presidenza Ue: bilaterali per meglio “integrare” la Svizzera
(Keystone-ATS) La presidenza cipriota dell’Unione europea (Ue) vuole trovare “una soluzione equilibrata” nei negoziati con la Svizzera: gli accordi bilaterali mirano a “una maggiore integrazione” della Confederazione nel mercato unico. Non viene invece vista di buon occhio un’istituzione elvetica di vigilanza sulle intese.
“Bisogna capire che gli accordi con la Svizzera non sono intese intergovernative normali”, ha detto il vice ministro cipriota degli affari esteri Andreas Mavroyiannis in un’intervista pubblicata dal quotidiano romando “Le Temps”, in occasione dell’incontro che si tiene oggi fra i 27 e il capo della Missione elvetica a Bruxelles, il ticinese Roberto Balzaretti.
Si tratta piuttosto “di un partenariato fra due parti uguali nella negoziazione, che costruisce ponti verso una più grande integrazione della Confederazione nel mercato unico, nel cuore dell’Unione. (…) Chi dice integrazione dice inoltre regole comuni, per tutti”.
In questo contesto, Mavroyiannis è “personalmente non troppo favorevole” all’idea difesa dalla Svizzera di creare un’istituzione nazionale volta a vigilare sull’applicazione degli accordi bilaterali. “Non penso” che un simile organismo “sia accettabile”, ha affermato. L’Ue deve infatti fare in modo di “non accordare alla Confederazione un trattamento più vantaggioso rispetto ad altri paesi terzi dello Spazio economico europeo” (SEE: Islanda, Liechtenstein e Norvegia), ha precisato.
L’Unione europea deve presentare in dicembre le “conclusioni” sulle relazioni con Berna. L’incontro con Balzaretti costituisce “una tappa molto importante” in questo processo, ha evidenziato Mavroyiannis. “Lo scambio di vedute (fra i ventisette) comincerà immediatamente dopo e ci sforzeremo di difendere una soluzione equilibrata ed equa per tutti”, ha aggiunto il diplomatico cipriota.