

Oggi in Svizzera
Care svizzere e cari svizzeri all'estero,
è stato bello finché è durato, ma la "pacchia" è finita. Di cosa sto parlando? Delle basse temperature che hanno caratterizzato gli ultimi giorni. Da domenica MeteoSvizzera ha diramato un nuovo allarme canicola di livello 3 (su 5) per il Ticino che interessa le zone sotto i 600 metri di altitudine (ovvero proprio da dove vi scrivo in questo momento). E se il resto della Confederazione se la passerà meglio, non si può dire altrettanto per Paesi come la Spagna, dove anche sopra i 1'500 metri si registrano temperature superiori ai 30 gradi. Luglio è stato il mese più caldo di sempre su tutto il pianeta. Che agosto non si appresti a fare lo stesso? Speriamo di no…
Intanto vi auguro una buona lettura delle notizie del giorno.

I e le contribuenti svizzeri possono tirare un sospiro di sollievo: UBS ha volontariamente rescisso il contratto di garanzia a copertura delle perdite concordato con la Confederazione e la Banca Nazionale Svizzera (BNS) nell’ambito dell’acquisizione di emergenza del Credit Suisse (CS). L’intesa cesserà con effetto immediato.
UBS aveva ricevuto un sostegno di nove miliardi di franchi dallo Stato, accompagnato da un cosiddetto Public Liquidity Backstop (garanzia per l’erogazione di mutui a sostegno della liquidità) da parte della Banca Nazionale Svizzera (BNS) per un importo massimo di 100 miliardi.
Il colosso bancario elvetico ha fatto sapere che pagherà 40 milioni di franchi alla Confederazione come compensazione per l’attuazione di queste misure e che CS ha rimborsato integralmente i prestiti supplementari di sostegno alla liquidità concessi dalla BNS.
“Non posso nascondere di essere sollevata”, ha dichiarato la consigliera federale e ministra delle finanze elvetica Karin Keller-Sutter. “Il fallimento di Credit Suisse avrebbe avuto conseguenze incalcolabili non solo per l’economia svizzera ma anche per quella mondiale”, ha aggiunto.
- La notizia riportata da TVS Tvsvizzera.it.
- Il comunicato della BNSCollegamento esterno.
- Le reazioni della stampa elvetica al crollo di Credit Suisse.
Altri sviluppi

Il traffico fluviale sul Reno a Basilea è rimasto bloccato giovedì mattina a causa di un’azione di protesta di un gruppo di attivisti per il clima. La polizia ha bloccato il traffico fluviale per evitare incidenti.
Alcune persone si sono infatti calate dal “Dreirosenbrücke”, l’ultimo ponte svizzero sul Reno, e hanno attaccato due striscioni: uno con la scritta “Libertà di movimento per le persone invece che per le petroliere” e l’altro raffigurante un segnale di stop. Un’azione svoltasi nell’ambito del “No Borders Klimacamp”, un evento di protesta che è in corso sulla Voltamatte di Basilea dalla scorsa settimana. Tra le varie rivendicazioni, gli attivisti e le attiviste chiedono “la fine della criminalizzazione della migrazione e la creazione di percorsi di fuga sicuri” e criticano il fatto che i combustibili fossili possano attraversare “facilmente” le frontiere, ma i rifugiati e le rifugiate no.
Tramite il suo intervento, il gruppo di attivisti e attiviste ha voluto attirare l’attenzione sul legame tra crisi climatica e migrazione, nonché impedire l’attracco e lo scarico delle navi da trasporto nei porti del Reno, che gestiscono circa un terzo del petrolio importato in Svizzera.
Circa una dozzina di navi sono state interessate dalla chiusura, ha dichiarato Rooven Brucker, portavoce della polizia cantonale di Basilea Città, all’agenzia Keystone-ATS.
- La notizia riportata dal portale RSI NewsCollegamento esterno.
- Dagli archivi di SWI Swissinfo.ch: “Movimenti per il clima ribelli ma pragmatici”.
- Il sito del No Borders KlimacampCollegamento esterno.

Il deragliamento di un treno merci avvenuto giovedì ha causato la chiusura della galleria ferroviaria di base del San Gottardo. Dopo aver valutato i danni all’infrastruttura, le Ferrovie federali svizzere (FFS) hanno fatto sapere oggi che la riapertura non avverrà prima del 15 agosto per il traffico merci (ci vorrà qualche giorno in più per quelli dei passeggeri) poiché i danni che l’incidente ha provocato all’infrastruttura sono ingenti.
Le FFS hanno fornito maggiori dettagli su quanto accaduto giovedì: il convoglio uscito dai binari “ha fortemente danneggiato il sistema di binari e un cancello di cambio corsia nella galleria di base del Gottardo”. Quest’ultimo dispositivo è impiegato per separare le due canne della galleria e quindi, per motivi di sicurezza, non è possibile far circolare i treni nel secondo tubo.
I treni passeggeri a lunga percorrenza vengono attualmente deviati lungo la vecchia linea, ma in maniera ridotta (i treni a due piani non vi possono circolare) e con ritardi di circa un’ora. Il traffico merci è stato parzialmente dirottato su strada, ma le restrizioni sono minime e le FFS hanno fatto sapere che il flusso continua a essere assicurato.
Non è ancora stato possibile identificare le cause del deragliamento. Il Servizio d’inchiesta svizzero sulla sicurezza (SISI), l’organo responsabile delle inchieste nell’ambito dei trasporti pubblici, e le autorità investigative cantonali ticinesi stanno indagando sull’incidente. Per questo motivo i lavori di bonifica e di riparazione non sono ancora stati autorizzati.
- La notizia sul portale online del Corriere del TicinoCollegamento esterno.
- Il comunicatoCollegamento esterno delle FFS.
- La notizia del deragliamento su TVS Tvsvizzera.it.

Continuiamo con la nostra presentazione dei partiti politici che concorrono alle elezioni federali del prossimo 22 ottobre. Dopo l’UDC ieri, oggi vi presentiamo il Partito socialista (PS) svizzero.
Il secondo partito del Paese – con il 16,8% dei voti alle elezioni parlamentari del 2019 – ha una sezione internazionale dal 1999. Questa conta 155 membri provenienti da tutti i continenti. Il PS ha anche sedi all’estero: a Berlino, Bruxelles, Roma, Tel Aviv e negli Stati Uniti.
Tra le priorità del PS Internazionale ci sono tre richieste che stanno a cuore alla Quinta Svizzera: il mantenimento della mobilità delle persone tra la Confederazione e l’Unione Europea, l’accesso a un conto bancario in Svizzera e l’esercizio senza complicazioni dei diritti politici. Per migliorare quest’ultimo punto, il PS Internazionale raccomanda di utilizzare la posta diplomatica finché il voto elettronico non sarà pienamente operativo.
Qualche anno fa, il Partito socialista è stato il primo ad avere un membro residente all’estero eletto nel Consiglio nazionale. Tuttavia, la rappresentanza diretta degli svizzeri all’estero in Parlamento non è per il momento una priorità per questa formazione politica. Pascal Cuttat, di Nairobi, è comunque uno svizzero all’estero nella lista del canton Berna. Il PS Internazionale sostiene questa candidatura con tutti i mezzi a sua disposizione.
- La presentazione del PS Internazionale su SWI Swissinfo.ch.
- La serie di SWI Swissinfo.ch sulle Elezioni federali 2023.
- Il sito del PS InternazionaleCollegamento esterno.

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