COP30: troppo poco, eppure di un certo valore
Al vertice che si è tenuto a Belém, in Brasile, la protezione del clima non è stata rafforzata in modo decisivo. Tuttavia, i risultati non sono privi di valore. Analisi.
I risultati della conferenza sul clima sono scarsi, portano troppo poco. Dal punto di vista scientifico, le decisioni prese a Belém non consentono di raggiungere l’obiettivo di limitare il riscaldamento globale tra 1,5 e 2°C.
Per ridurre le emissioni di CO₂ servirebbe un rapido abbandono di petrolio, gas e carbone. Ma il piano per questa uscita, proposto dal Brasile, è stato attaccato e affossato dai Paesi produttori di petrolio, ma anche da Cina e India. È rimasto un testo sulla protezione del clima che non chiede molto di più di quanto già deciso negli anni scorsi.
Svizzera e Unione Europea lo hanno accettato solo a malincuore, perché non volevano danneggiare con un “no” il processo multilaterale delle conferenze sul clima. Volevano piuttosto dimostrare che il dialogo tra quasi 200 Stati continua anche senza l’elefante nella stanza, e cioé anche senza gli Stati Uniti.
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La conferenza mondiale sul cambiamento climatico non è più da tempo la sola forza trainante per una maggiore protezione del clima. Dall’Accordo di Parigi di dieci anni fa, nell’industria e in singoli Stati e regioni si è mosso molto.
Paesi come la Danimarca fanno da apripista e mostrano agli altri come liberarsi dalle energie fossili e diventare più indipendenti. La Cina sta dimostrando come accelerare fortemente il passaggio alla mobilità elettrica.
Persino diversi Stati federati degli USA, come la California, non vogliono lasciarsi sfuggire il business delle energie rinnovabili, delle batterie e di altre tecnologie del futuro. Gli Stati Uniti di Donald Trump ridurranno quindi probabilmente in modo significativo le emissioni di gas serra nei prossimi anni. Non grazie a programmi politici, ma perché l’industria solare in Texas è in pieno boom e conviene economicamente.
L’ambasciatore svizzero per l’ambiente Felix Wertli ha tracciato un bilancio contrastante del vertice mondiale sul clima tenutosi a Belém. La Svizzera avrebbe voluto misure più ambiziose, ha dichiarato a Keystone-ATS. Ma sono stati ottenuti anche dei successi.
“È stata una conferenza dei piccoli passi”, ha dichiarato Wertli. La COP30 si è conclusa senza un impegno vincolante per l’abbandono del petrolio, del carbone e del gas. Al suo posto, il Brasile ha annunciato una tabella di marcia in tal senso su base volontaria. “È comunque una risposta, anche se meno concreta”, ha commentato Wertli.
Altri progressi sono stati compiuti nel campo dell’adattamento: i Paesi in via di sviluppo si sono impegnati a triplicare il loro sostegno finanziario per adattarsi alle conseguenze del riscaldamento globale entro il 2035. Inoltre, secondo Wertli, il fatto che i e le rappresentanti di quasi 200 Paesi abbiano partecipato ai negoziati nonostante la difficile situazione geopolitica deve essere considerato un successo.
Dal canto loro, le organizzazioni ambientaliste e umanitarie svizzere si sono dette deluse dai risultati della COP30. Pur constatando alcuni passi avanti, criticano la debolezza dei compromessi raggiunti. “Il divario tra ciò che fanno i Paesi e ciò che è necessario fare rimane troppo grande”, ha scritto il WWF Svizzera in un comunicato.
Fonte: Keystone-ATS
Successi a piccoli passi
Ma torniamo alla diplomazia climatica: chi la segue sa che purtroppo non si possono avere aspettative elevate sulle conferenze sul clima. Tuttavia, si fanno sempre dei piccoli passi. Quest’anno, ad esempio, i Paesi hanno concordato che dovranno essere messi a disposizione più fondi per l’adattamento ai cambiamenti climatici.
Gli Stati riuniti a Belém hanno anche approvato un meccanismo per garantire la giustizia sociale nelle misure di protezione del clima. Inoltre, hanno avviato una serie di iniziative al di fuori del contesto negoziale. Tra queste, una roadmap per fermare la deforestazione delle foreste tropicali entro il 2030.
Anche il percorso verso l’abbandono delle energie fossili prosegue, ma ora solo come obiettivo condiviso dai Paesi più ambiziosi. Come detto, nel complesso è troppo poco, ma è pur sempre qualcosa.
>> Terminata la conferenza sul clima di Belém, servizio del TG di RSI (23.11.2025)
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