Ritiro Widmer-Schlumpf: palla è nel campo dell’UDC, rassegna stampa
(Keystone-ATS) I giornali svizzeri lodano l’operato della dimissionaria consigliera federale Eveline Widmer-Schlumpf, ma il loro sguardo è già rivolto verso l’UDC. Spetta adesso a questo partito scoprire le carte e far conoscere quali saranno i suoi candidati.
In otto anni di governo Eveline Widmer-Schlumpf “ha dimostrato che come lo stambecco grigionese sapeva battersi” contro l’UDC, i banchieri e le mode in politica, afferma il giornale friburghese “La Liberté”. “Se la grigionese se ne va con il sentimento di aver adempiuto al suo dovere, è che dubita del valore aggiunto che potrebbe ancora apportare in un contesto meno incline ai compromessi”, afferma il “24 Heures”.
“Tardi, ma non troppo tardi, la consigliera federale ha riconosciuto che con le sue dimissioni risparmia al paese una prova di forza”, afferma la “Neue Zürcher Zeitung”. Molto simile il giudizio del “Tages-Anzeiger. “Dimettendosi Eveline Widmer-Schlumpf rende al paese un favore dal punto di vista politico”. Se la consigliera federale “dopo dieci giorni fa quello che è normale in una democrazia, vale a dire prendere sul serio il risultato delle elezioni, è una buona notizia”, afferma a sua volta la “Basler Zeitung”.
“Le ragioni del suo ritiro non sono la mancanza di capacità di adempiere al suo compito, ma la realtà politica”, rileva il “St. Galler Tagblatt”. Eveline Widmer-Schlumpf “capitola davanti al rischio di non essere rieletta il 9 dicembre prossimo” dall’Assemblea federale, gli fa eco il “Bund” di Berna. “Una partenza dolorosa per una consigliera federale che ha dato e fatto molto”, aggiunge.
“Se si fosse ripresentata il 9 di dicembre ci sarebbero stati soprattutto perdenti”, rileva la “Neue Zürcher Zeitung”, sottolineando che dopo la “ragionevole decisione” della grigionese adesso spetta all’UDC di “agire in modo ragionevole”.
Perché i nuovi rapporti di forza in parlamento e in governo renderanno ancora più difficile la ricerca del consenso, rileva la la “Tribune de Genève”. Anche “La Liberté” si pone domande sul futuro comportamento dell’UDC: “Come credere che il lupo possa trasformarsi in agnello?”.
Con questa decisione la consigliera federale offre all’UDC la possibilità di pianificare la sua doppia candidatura, rileva il “Blick” parlando di un “regolo” “non proprio meritato”. “Adesso la strada è libera per una rappresentanza dell’UDC che rispetti il risultato delle elezioni”, ribatte da Zurigo il Tages-Anzeiger riconoscendo che al partito spetta un secondo seggio in governo. “Un ritorno alla concordanza aritmetica secondo la formula magica è inevitabile”, sottolinea Watson.ch. “È bene e molto urgente che la Svizzera abbia di nuovo un governo dove sono rappresentate tutte le forze determinanti di questo paese”, scrive la “Basler Zeitung”.
I giornali romandi non nascondono la loro preoccupazione in proposito. “Si deve risparmiare agli svizzeri un remake del periodo Blocher”, rileva la “Tribune de Genève”. “La palla adesso è per tempo nel campo UDC”, rileva la “Berner Zeitung”. Spetta al partito presentare dei candidati validi. “Già nella fase di nomina si vedrà se l’atteggiamento prudente degli ultimi giorni era solo uno show o se l’UDC è seria quando dice di voler lavorare in governo in modo costruttivo”, conclude il quotidiano bernese.
Anche il “Tages-Anzeiger” invita infine l’UDC a mostrarsi ragionevole nella scelta dei candidati. “Chi riceve quasi il 30% dei voti si prende le sue responsabilità e non si comporta più come opposizione, anche se è stato questo atteggiamento di opposizione che ha garantito buona parte del suo successo”, conclude.